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Nelle stanze silenziose 81


— Peuh! — fece Graham. — In ogni modo tenete bene a mente le mie parole: «Quelli che mi hanno messo qui se ne pentiranno». Sono vivo, non dubitate, son proprio vivo: ogni giorno il mio polso è più vigoroso e la mia mente più chiara. Il letargo è finito. Sono un uomo tornato in vita e voglio vivere...

— Vivere!

La faccia d’Howard si illuminò sotto l’effetto di un’improvvisa ispirazione. Si avvicinò a Graham e parlò con tono di cordialità e di confidenza.

— È per il vostro bene che il Consiglio vi rinchiude qui. Voi siete agitato. Naturalmente... un uomo energico. Non vi divertite affatto qui. Ma noi teniamo a cuore che ogni vostro desiderio sia... Forse Vorreste... un po’ di compagnia?

Regnò un silenzio pieno di sottintesi.

— Sì, — fece Graham con aria pensosa. — Ho un desiderio.

— Ah! ci siamo! Infatti questo è per parte nostra una dimenticanza imperdonabile.

— Quella folla in quelle strade laggiù...

— Per questo, — disse Howard, — temo che... Ma... voi non desiderate avere un po’ di compagnia?

Howard restò in piedi vicino alla porta e osservava Graham che passeggiava in giù e in su per la stanza incerto sul vero senso di quell’offerta. Compagnia? Ammettendo che egli accettasse, che domandasse un po’ di compagnia... Sarebbe stato possibile di raccogliere nella conversazione qualche vaga idea della lotta scoppiata nel momento del suo risveglio? Meditò ancora, e la proposta gli apparve sotto il suo vero aspetto: allora volgendosi bruscamente ad Howard:

WELLS. Quando il dormiente si sveglierà