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84 quando il dormente si sveglierà


Pur nonostante si accorse in breve di riacquistar l’uso della ragione. Una tal prigionia era inesplicabile, è vero, ma non c’era da dubitare che le forme legali, — le nuove forme legali, — non la permettessero. La sua clausura doveva dunque esser legale. Quelle persone erano da più di duecento anni più avanzate nella civiltà dei suoi contemporanei di un tempo. Era, anche poco probabile che fossero meno.... umani. Tuttavia essi avevano liberato il loro spirito dalle formule: la pietà, l’umanità, la castità stessa non erano forse delle formule?

La sua immaginazione si mise all’opera per congetturare sulla sorte che gli sarebbe stata riservata: e gli sforzi della ragione per scacciare le sue previsioni, la maggior parte delle quali logicamente ammissibili, furono senza successo.

— Perchè mi dovrebbero far del male? Se le cose volgessero al peggio, — conchiuse finalmente, — io non avrò che ad acconsentire a ciò che essi vogliono. Ma che cosa vogliono? E perchè non m’interrogano invece di tenermi chiuso in questo modo?

Quindi riprese le sue meditazioni sulle possibili intenzioni del Consiglio, ed esaminò dettagliatamente il contegno di Howard, i suoi biechi sguardi, le sue inesplicabili esitazioni. Per un momento la sua mente si afferrò ad un’altra idea.... quella di scappare da quelle stanze. Ma dove avrebbe, mai potuto rifugiarsi in quel vasto mondo così popolato? Si sarebbe trovato più a disagio di un contadino del medio evo, caduto per caso nella città di Londra al XIX secolo.

— Chi ne profitterebbe, del male che mi venisse fatto?

Pensava al tumulto, alla grande rivoluzione sociale