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— Si vede che al villaggio c’è la musica...
— Che bella cosa!...
— Il sole sta per calare... andiamo, Ciuffettino, via...
Il cane e il ragazzo fecero qualche passo su la via di Cocciapelata: ma, ad un tratto, Ciuffettino si fermò, e disse risolutamente:
— Oh! io voglio andare a sentire la musica. Oramai, per tornare a casa è tardi. Domattina, all’alba...
— Per tornare alla propria casa, quando si è pentiti del male fatto, non è mai tardi - sospirò il cane.
- Anch’io, se quand’ero cucciolo non fossi fuggito dalla mia famiglia...
— Tutte storie. In fin dei conti la famiglia è una tirannia bella e buona!
— Ma se tu stesso ieri dicevi che volevi tornare a tutti i costi presso il tu’ babbo...
— Lo dicevo.. lo dicevo sicuro! Ma adesso voglio andare a sentire la musica.
— Ciuffettino, da’ retta a chi ti vuol bene... torna a casa.
— Stasera no: domattina.
— Ciuffettino, sii buono: pensa che spesso, nella vita, certe leggerezze si pagano care.
— Caro Melampo, sei proprio un cane uggioso, o se seguiti, sarò costretto a pregarti di andartene per i fatti tuoi...
Melampo si asciugò con la zampa una grossa lacrima.
— Ciuffettino, te ne pentirai...
— E seguita!...
— Fa’ quel che ti pare, ma te ne pentirai.
Quella birba alzò le spalle, e, dopo un momento di indecisione, prese la strada che andava al villaggio sul mare.