Pagina:Yambo, Ciuffettino.djvu/213

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XXIV.

In cui Ciuffettino XXXV vince i terribili macacchi con uno stratagemma meraviglioso.

Tutti i pappagalli componenti l’esercito erano appollaiati su i primi alberi del bosco, proprio contro la spiaggia del mare, alla quale approdavano le zattere degli infami macacchi, abitatori delle isolette vicine.

L’imperatore, che sebbene piccino, aveva molta più intelligenza di tutti i macacchi messi insieme, capì che l’esercito invasore si sarebbe potuto facilmente respingere con una semplicissima burla. E infatti, dopo lanciata un’occhiata sprezzante su gli avversari, disse a Beccolungo e a Beccocorto:

— Guidatemi al Museo storico!... ho bisogno della pelle del re dei macacchi.

— La pelle..! - esclamò Beccolungo, stupefatto.

— La pelle! - ripetè Beccocorto, sbattendo le ali per la meraviglia.

— Sì... obbeditemi! sono o non sono il vostro imperatore?

I due dignitari, almeno una volta tanto, obbedirono, e trasportarono Ciuffettino, con il sistema già adottato poco tempo prima, su di una palma gigantesca che si inalzava nel folto della foresta.