Pagina:Yambo, Ciuffettino.djvu/231

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XXVI.

Nel quale Ciuffettino gusta le delizie del beato regno dei Fannulloni.

E la mattina dopo approdava su la riva rocciosa di un’altra terra sconosciuta. Legò la zucca con una cordicella ad uno scoglio aguzzo che pareva un piòlo, e si arrampicò su le rupi per vedere un po’ di paese. Quando giunse in cima alla rupe più alta, Ciuffettino aveva la lingua fuori; ma, rallegrato dalla superba vista, non sentì la stanchezza e si mise a far dei salti da... macacco.

— Che bell’isola! che bell’isola! e che bella città!... che bella città!...

Infatti, sotto i raggi del sole le cupole e i minareti di una immensa città, distesa mollemente su di un piano cinto di verdi boscaglie, scintillavano e getta-