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XXVII.
Nel quale Ciuffettino prende un mezzo gelato dì crema e sente ancora la voce della Fata dei bambini.
Entrando nella camera che gli avevano destinata, nel palazzo del grande monarca di Sbadigliopolis, Ciuffettino fece una smorfia di malcontento e disse, senza tanti complimenti, al maggiordomo che lo accompagnava:
— Non ci avete niente di meglio, in questa casa? A dire la verità, l’idea di dover dormire in questo canile mi sorride poco...