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— O dove sono?
— Vicino, ai cesti dell’uva...
— Ah!..
— Prendi una bottiglia di quelle con la marca gialla, e una di quelle con la marca rossa...
— Non ci vedo, aspettate...
Ciuffettino andò presso alla finestròla della soffitta, dai vetri della quale filtrava la melanconica luce dell’alba, e guardò le due bottiglie che aveva preso a casaccio, dal mucchio; portavano appunto la marca rossa e la marca gialla: allora le staccò tutte e due e le scambiò, riattaccandole con del pane masticato.
— Dunque? - berciava la vecchia, cominciando ad infuriarsi.
— Eccomi.... eccomi.... scusate... ho inciampato...
— O bravo! - disse il lupo, stappando le bottiglie: adesso staremo allegri!
— Credi, Ciuffettino, che noi ti vogliamo un gran bene! - sospirò la moglie del lupo, facendo gli occhi di triglia fradicia.
— E io!... - disse Ciuffettino porgendo il proprio bicchiere al lupo mannaro, che glie lo riempì del vino della bottiglia gialla. - Io vi voglio un bene dell’anima, a tutti e due! Alla vostra salute!
— Alla tua! - risposero i due birbaccioni, alzando i bicchieri... colmi dell’altro vino.
— Che possiate campar mill’anni!
— E anche te, Ciuffettino!
La vecchia riempì ancora il proprio bicchiere,