Vai al contenuto

Pagina:Yambo, Luna paese incomodo.djvu/174

Da Wikisource.

— 172 —

ore: autunno. Ora noi siamo già entrati nell’autunno. Comincia a far fresco. Al sole, il termometro segna appena trenta gradi. Abbiamo avuto, alla metà del giorno, tra la centosettantesima e la centottantesima ora, fino a centododici gradi al sole. Troppi, per favorire lo sviluppo degli organismi, in questa piccola isola del sistema solare, ormai condannata alla morte!

Per ritornare al discorso di prima, cioè di quando su questo astro l’aria era densa e proteggeva col suo involucro il suolo dagli ardori del sole o dai freddi dello spazio, è lecito formulare l’ipotesi che, in quel periodo, i giorni si succedessero· senza troppo gravi squilibri di temperatura: che durante la notte il freddo non superasse i venti gradi sotto zero e, di giorno, il calore non arrivasse ai quaranta gradi al sole. In queste condizioni, le piante di alto fusto, e anche quelle minori, avranno potuto svilupparsi e continuare senza gravi perturbamenti la loro vita. Cosí, anche le specie animali. È probabile anche che molte di queste fossero provviste di pelliccia, per proteggersi dal freddo notturno. Ora, però, siamo all’ultimo atto del dramma lunare. Rimangono, tra le rocce, i licheni, i funghi, pochi esemplari di pianticelle che nascono col sorgere del sole e muoiono al suo tramonto; intorno ai