Pagina:Zecche e monete degli Abruzzi.djvu/104

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ne rappelle pas, d’une manière probable, le nom de Còme. Je pense que cette monnaie, dont le type est si positivement celui d’une pièce de Chieti, pourrrà être de cette ville, mais surfrappée et fautive, ou d’une agrégation de villes»1.

A me invece gli elementi superstiti, primo ed ultimo, delle lettere componenti la scabrosa leggenda, ma più la rimembranza degli appunti poco addietro toccati della biografia di Pardo Orsini e della storia di Manopello, rendono agevole e chiara la restituzione e la interpretazione della epigrafe, pardvs.vr.co.ma, Pardus Ursinus comes Manuppelli. Vedremo, occupandoci della zecca di Sora, un nuovo esempio del diritto della moneta esercitato da un altro barone fautore di Carlo VIII; e ancor meno dee farci specie il vederlo dall’Orsino, quando pensiamo che tal diritto non era già nuovo nel suo casato, perciocchè due volte almeno i suoi maggiori aveano battuto moneta nel feudo di Guardiagrele. Mi si domanderà piuttosto, perchè non reputi più probabile che Pardo riaprisse la officina di Guardiagrele, invece di crearne una nuova; al che risponderò, non aversi certezza che l’Orsino, alla venuta di Carlo VIII, altro de’ feudi aviti ricuperasse, all’infuori di Manopello, che aveva armata mano ritolto ai chietini, e non trovarsi sulla moneta in discorso niun indizio della zecca di Guardiagrele, i cui conii andavano contraddistinti dalle sigle g. v. a. r. Che se quivi si fosse riattivata la zecca, quelle lettere poteano opportunamente trovar luogo dalla banda ov’è impresso lo scudo di Francia, in quella guisa che le sigle sulmonesi s. m. p. e., che disposte in croce nelle monete dei durazzeschi tengono il centro dell’area, in quelle di Carlo VIII furono ripetute nell’esergo del lato ove stanno il nome e l’arme del re. Le quali considerazioni, desunte dalla moneta stessa e dalla storia, mi fanno ritenere che Pardo Orsini a Manopello, e non altrove, abbia stampata la preziosa monetuccia che formò argomento di questo capitolo.



  1. Cartier, l. c., p. 64.