Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/140

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ATTO SECONDO

Logge imperiali.

SCENA I

Alessandro e Sallustia da varie parti.

Alessandro. (Sallustia... ohimè, qual vista!)

Sallustia. Sposo, ti lascio. Piace
cosi al destin, cosi alla madre; quasi
vorrei che cosi ancora
piacesse a te per non lasciarti in pianto.
11 tuo pianto, il tuo duolo
è la maggior mia pena,
ché lontana da te pur mi saria
qualche picciol conforto
il saperti contento, anima mia.
Alessandro. Tu parti? Ah, quest’annunzio è la mia morte.
Senza te... Da’ singhiozzi
chiusa è la voce e s’apre il varco al pianto.
Sallustia. E a me la piú dolente e la piú afflitta,
che non ho chi mi aiti e mi consoli,
a me che tutto perdo,
amici e patria e padre e regno e sposo,
toccherá il duro uffizio
di consolarti? Si, caro Alessandro,
rimanti, e, te ne prego,
lieto rimanti e fortunato; e quando
abbia pur l’amor mio
a turbar la tua gioia e il tuo riposo,