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Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/26

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20 i - il narciso


non perdiam tu la speme ed io le voci.

Ninfa!
Eco. (Giá tutto udii.) (a Narc.) Signor, che chiedi
Narciso. Alma v’è che ti adora, e tu la sprezzi.
Eco. V’è cor che per te pena, e tu nol curi.
Narciso. Perché sorda a’ suoi preghi?
Eco. Perché duro a’suoi pianti?
A due. Oh cor...
Narciso.   Troppo crudel!
Eco.   Troppo inumano!
Narciso. (a Lesbino) Io giá sapea che la pregava invano.
Eco. (a Narciso) Co’ miei sospiri ancor rinforza i detti..
Narciso. Deh risana...
Eco.   Deh appaga...
Narciso. ... l’altrui duol.
Eco.   ...l’altrui brama.
Narciso. Piú gentil...
Eco.   Piú cortese...
Narciso. ...rendi amor per amore.
Eco.   ... ama chi t’ama.
Narciso. Omai, Lesbin, piú t’avvicina.
Lesbino.   Ah, temo.
Narciso. Mira, spietata, in quel sembiante impressa
La tua fierezza e la sua pena. E tanta
fede ancor non ti vince? Ancor resisti?
Eco. Hai tu pietá di chi t’adora?
Narciso.   Udisti?

Narciso. Non può donarti amor (a Lesbino, mostrando Eco)
Eco. impetrarti (a Lesbino, mostrando Narc.)
A due. chi non sa amar.

Che si può far?
Lesbino.   Morir.

Narciso. Vorrei trovar pietá
Eco. destar
dentro a quel cor per te:
al mio
ma se nol posso?