Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/43

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atto quarto 37


Uranio.   Rendi al core il suo riposo.

Cidippe.   Perché in seguirmi...
Uranio.   Perché in tradirmi...
Cidippe.   Tanto ostinato?
Uranio.   Tanto infedel?
Sí, partirò, spietata.
Partirò, poiché il vuoi. Queste sian, queste
del tuo Uranio fedel l’ultime voci.
Anderò fra le rupi e dirò a’ sassi:
«Al par di voi duro ha Cidippe il core».
Andrò fra boschi e mesto
ripeterò alle frondi: «Al par di voi
incostante è Cidippe».
Andrò alle fonti, ai fiumi,
e dirò: «Al par di voi
corron gonfi di pianto anche i miei lumi».
Sí, partirò, spietata!
Cidippe.   E ancor non parti?
Uranio. Tempo verrá che ancor dirai dolente
all’avviso crudel della mia morte:
«Quanto fedel, tanto infelice amante,
doveasi miglior sorte
alla tua fede, all’amor tuo. Ricevi
questo inutile pianto,
questa tarda pietade, ombra adorata».
Poi verrai sconsolata
di lagrime e di fiori a sparger l’urna,
e su le fredde ceneri a lagnarti.
Sí, partirò, spietata!
Cidippe.   E ancor non parti!
Uranio. Addio dunque, o crudel! Ma pria ch’io vada,
nessun meco piú resti
dell’incostanza tua, dell’amor tuo
troppo a torto scordato
testimonio fedel; prendi ’l tuo dardo
che in quel tempo felice a me donasti.
  (dá il dardo a Cidippe ed ella attentamente lo guarda)