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posta la corruzione); secondo i teologi dico, il senso chiarissimo della Genesi resta assurdissimo, giacché pone l’incremento della ragione e l’acquisto della scienza come effetto preciso e diretto del peccato. Laddove il mio sistema che pone la perfezion vera ed essenziale dell’uomo, nel suo stato primitivo, cioè in (435) quello stato in cui fu creato ed uscí immediatamente dalle mani di Dio, e la sua corruzione nella preponderanza della ragione e del sapere, trova il senso letterale e incontrovertibile della Genesi, profondissimo e conforme alla piú sublime ed ultima filosofia. (19 dicembre 1820). (436)


*   Nella Genesi non si trova nulla in favore della pretesa scienza infusa in Adamo, eccetto quello che appartiene ad un certo linguaggio, come ho detto p. 394 fine. Dio, dice la Genesi, adduxit ea (gli animali) ad Adam, ut videret quid vocaret ea: omne enim quod vocavit Adam animae viventis, (che forse è quanto dire: omnis enim anima vivens, quam vocavit Adam, cioè omne animal vivens) ipsum est nomen eius. Appellavitque Adam nominibus suis cuncta animantia, et universa volatilia caeli, et omnes bestias terrae. (Genesi, II, 19 et 20) Questo non suppone mica una storia naturale infusa in Adamo, né la scienza di quelle qualità degli animali che non si conoscono senza studio, ma solamente di quelle che appariscono a prima giunta agli occhi, all’orecchio ec.: qualità dalle quali ordinariamente son derivati i nomi di tutti gli oggetti sensibili  (437) nei primordi di qualunque lingua; quei nomi dico e quelle parole che formano le radici degl’idiomi.


*   Del resto sostengo anch’io, anzi fa parte essenziale del mio sistema la proposizione che Adamo ebbe una scienza infusa: ma in questo modo. Ogni essere capace di scelta, anzi tale che non si può determinare all’azione (neppure a quella necessaria per con-