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Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/338

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324 pensieri (1709-1710-1711)

mente dei contadini. Quindi deducete: 1°, che cosa sia la pretesa legge naturale, doveri universali dell’uomo verso i suoi simili, diritti delle genti ancor che nemiche (e notate che l’uomo naturale è nemico di ciascun uomo); 2°, qual sia la natura e il sistema dell’odio nazionale proprio di tutti i popoli non raffinati, e quindi degli antichi. Osservate ancora la somma religione degli spagnuoli, la quale pur non bastava a storcere le loro inclinazioni naturali e i dettami di colei che si considera come autrice ec. della morale, quantunque la religion cristiana sia una specie di civilizzazione, com’è figlia di lei (15 settembre 1821). (1710)


*   L’amore universale, anche degl’inimici, che noi stimiamo legge naturale (ed è infatti la base della nostra morale, siccome della legge evangelica in quanto spetta a’ doveri dell’uomo verso l’uomo, ch’è quanto dire a’ doveri di questo mondo), non solo non era noto agli antichi, ma contrario alle loro opinioni, come pure di tutti i popoli non inciviliti o mezzo inciviliti. Ma noi, avvezzi a considerarlo come dovere sin da fanciulli, a causa della civilizzazione e della religione, che ci alleva in questo parere sin dalla prima infanzia e prima ancora dell’uso di ragione, lo consideriamo come innato. Cosí ,quello che deriva dall’assuefazione e dall’insegnamento, ci sembra congenito, spontaneo ec. Questa non era la base di nessuna delle antiche legislazioni, di nessun’altra legislazione moderna, se non fra’ popoli inciviliti. Gesú Cristo diceva agli stessi ebrei, che dava loro un precetto nuovo ec. Lo spirito della legge giudaica non solo non conteneva l’amore, ma l’odio verso chiunque non era giudeo. Il gentile,  (1711) cioè lo straniero, era nemico di quella nazione; essa non aveva neppure né l’obbligo né il consiglio di tirar gli stranieri alla propria religione, d’illuminarli ec. ec. Il solo obbligo era di respingerli quando fossero assaliti, di attaccarli