Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/458

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444 pensieri (1923-1924-1925)

disposto, ne facilita un’altra. Due assuefazioni (se cosí posso esprimermi) già acquistate, mediante  (1924) quel piccolissimo mezzo di piú che la natura ha dato all’uomo, gliene facilitano altre sei o otto ed accrescono nella stessa proporzione la facilità di acquistarle. Ecco che l’uomo viene acquistando mediante le sole assuefazioni la facoltà di assuefarsi. La quale da una piccolissima disposizione naturale, quasi dal grano di senapa, cresce sempre gradatamente, ma con proporzioni sempre crescenti, in modo che a forza di assuefazioni acquistate e della facoltà di assuefarsi l’uomo arriva a differenziarsi infinitamente da qualunque animale e dall’intera natura. E similmente col progresso delle generazioni arriva colla stessa proporzione crescente a sempre piú differenziarsi dal suo stato naturale, dagli uomini primitivi, dagli antichi ec. ec. L’andamento o il cosí detto perfezionamento dello spirito umano rassomiglia interamente alla progressione geometrica, che dal menomo termine, con proporzione crescente, arriva all’infinito. Siccome  (1925) appunto l’uomo da una menoma differenza o superiorità di naturale disposizione arriva ad una interminabile differenza dagli altri animali. E non è dubbio che quella che si chiama perfettibilità dell’uomo è suscettibile di aumento in infinito, come la progression geometrica, e di aumento sempre proporzionalmente maggiore (15 ottobre 1821).


*    La lingua del bambino chi dirà che abbia la facoltà di favellare? Non ne ha che la disposizione. Cosí quella del muto. Cosí quella di chi per circostanze non fisiche non ha mai acquistato la pronunzia di tale o tal lettera. Se ciò è avvenuto per circostanze fisiche, allora con ragione diremo ch’egli non aveva la disposizione necessaria ad acquistar la facoltà di quella pronunzia (15 ottobre 1821).