Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/464

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450 pensieri (1934-1935-1936)

musicale, non fa nessun effetto. La musica dunque consta inseparabilmente di suoni e di armonia, e l’uno senza l’altro non è musica. Il suono in tanto è musicale in quanto armonico, l’armonia, in quanto applicata al suono. Sin qui le partite sarebbero uguali. Ma io attribuisco l’effetto principale al suono, perch’esso è propriamente quella  (1935) sensazione a cui la natura ha dato quella miracolosa forza sull’animo umano (come l’ha data agli odori, alla luce, ai colori); e sebbene egli ha bisogno dell’armonia, nondimeno al primo istante il puro suono basta ad aprire e scuotere l’animo umano. Non cosí la piú bella armonia scompagnata dal suono. Di piú se il suono non è gradevole, cioè non è di quelli a cui la natura diede la detta forza, unito ancora colla piú bella armonia, non fa nessun effetto; laddove uno dei detti suoni gradevoli ec., unito ad un’armonia di poco conto, fa effetti notabilissimi.

Del resto accade nella musica come negli oggetti visibili. La luce e il suono ricreano e dilettano per natura. Ma il diletto dell’una e dell’altro non è né grande né durevole, se non sono applicati, questo all’armonia, quella, non solo ai colori (che i colori son come i tuoni e di poco durevole diletto, sebben piú durevole di quello della luce semplice o del bianco), ma agli oggetti  (1936) visibili o naturali o artefatti, come nella pittura, che applica, distribuisce ed ordina al miglior effetto i tuoni della luce, come l’armonia quelli del suono. I colori non hanno che fare coll’armonia, ma hanno un altro modo di dilettare. I tuoni del suono non hanno se non l’armonia, a cui possano essere dilettevolmente applicati (17 ottobre 1821).


*    Tutto può degenerare e degenera, fuorché le parole e le lingue astrattamente considerate. Quella parola mutata di significazione e di forma in modo che appena o non piú si ravvisi la sua origine e la sua