Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/344

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332 pensieri (2607-2608)



*   Cosí tosto come il bambino è nato, convien che la madre che in quel punto lo mette al mondo, lo consoli, accheti il suo pianto, e gli alleggerisca il peso di quell’esistenza che gli dà. E l’uno de’ principali uffizi de’ buoni genitori nella fanciullezza e nella prima gioventú de’ loro figliuoli, si è quello di consolarli, d’incoraggiarli alla vita; perciocché i dolori e i mali e le passioni riescono in quell’età molto piú gravi, che non a quelli che per lunga esperienza, o solamente per esser piú lungo tempo vissuti, sono assuefatti a patire. E in verità conviene che il buon padre e la buona madre, studiandosi di racconsolare i loro figliuoli, emendino alla meglio, ed alleggeriscano il danno che loro hanno fatto col procrearli. Per Dio! perché dunque nasce l’uomo? e perché genera? per poi racconsolar quelli che ha generati del medesimo essere stati generati? (13 agosto 1822).  (2608)


*   Si può scrivere in italiano senza scrivere in maniera italiana, laddove non si può quasi scrivere in francese che non si scriva alla maniera francese. E si può scrivere e parlare in italiano e non all’italiana: scrivere un italiano non italiano ec. (16 agosto, dí di S. Rocco, 1822).


*   Sallustio, Catilinaria, c. 23. Maria montesque polliceri. Non si trova, ch’io sappia, questo proverbio, oggi volgarissimo in Italia, se non in questo scrittore studiosissimo delle voci e maniere antiche e che, per conseguenza, bene spesso declina alle voci e maniere popolari, come sempre accade agli scrittori studiosi dell’antichità della lingua, della quale antichità principal conservatrice è la plebe (17 agosto 1822).


*   La nazione spagnuola poetichissima per natura e per clima fra tutte l’europee (non agguagliata in ciò che dall’Italia e dalla Grecia), e fornita di lingua