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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/125

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Fontan gli si era scagliato dietro, ripetendo:

— Ehi! madama Bron, date retta!!.. portateci sei bottiglie di Sciampagna dopo l’atto!

Ma già l’avvisatore era FIGO Dareo, anelante, gridando con voce nasale:

— Tutti in scena! Tutti in scena!.. A voi, signor Fontan!

Presto! presto!...

— 8ì, sì, eccomi, babbo Barilot, rispose Fontan, intontito.

E correndo dietro alla Bron, ripeteva:

— Siamo intesi, eh? sei bottiglie di Sciampagna, nel foyer, fra un atto e l’altro... È il giorno della mia festa, pago io...

Simona e Clarissa se n’erano andate, con un gran fruscìo di gonne. Tutto s’inabissò: e quando la porta dell’andito ricadde con sordo tonfo, s’udì nel silenzio del foyer, deserto, un nuovo rovescio di pioggia che percuoteva i vetri.

Barilot, un vecchietto pallido e secco, da trent’anni impiegato al teatro, s’era avvicinato famigliarmente a Mignon, presentandogli la tabacchiera aperta. Quella presa offerta ed accettata gli procurava un minuto di riposo nelle sue eterne corse attraverso le scale e i corritoi dei camerini. Mancava ben ancora, la signora Nana, com’egli la chiamava; ma quella non obbediva che al proprio capriccio infischiandosi delle ammende quando le piaceva di farsi aspettare, si faceva aspetpettare. S’interruppe, sorpreso, mormorando:

“— OA! to! la è pronta; eccola... Deve sapere che il principo è giunto.

Nana apparve, infatti, nel corritoio vestita da pescivendola, il viso e le braccia bianche, con due macchie color di rosa, sotto agli occhi, Nen entrò, si limitò a far un cenno di saluto a Mignon ed a Fauchery.

— Buon giorno, state bene?

Mignon soltanto andò a stringere la mano ch’essa offriva.

_E Nana seguitò la sua strada, regalmente scortata dalla sua camerista, la quale, camminandole dietro, si chinava per ac-.

comodarle le pieghe del vestito, Poi, dietro la camerista, chiudendo il corteggio, veniva Satin, studiandosi d’aver un cone tegno distinto e annoiandosi di già mortalmente.

— E Steiner? interrogò d’un tratto Mignon...