Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/143

Da Wikisource.

— 139 —


— Sacr...o! gridò Bordenave, smaniando, quando fu riuscito a dividerli; non potreste picchiarvi a casa vostra? Sapete bene però che queste storie mon mi garbano... Tu, Mignon, mi farai il piacere di restar qui dal lato del cortile; e quanta a voi, Fauchery, se lasciate la parte del giardino vi metto alla porta. Siamo intesi: corte e giardino, o proibisco a Rosa di condurvi più qui.

Quando Bordenave tornò accanto al principe, questi chia informazioni.

— Oh! nulla! mormorò l’impresario con perfetta calma.

Nana in piedi, avvolta nella sua pellicia, aspettava la sua uscita discorrendo con quei signori.

Mentre il conte Muffat risaliva per gettare uno sguarde sulla scena, fra due quinte, ad un gesto del direttore, comprese ch’ei doveva camminar piano.

Una pace tepida cadeva dalla véòlta. Nelle quinte rischiarate da violenti fiotti di luce, alcune rade persone stavano ritte o se n’andavano in punta di piedi, mute, o parlando sottovoce. L’uomo del gas era ivi al suo posto, accanto al giuoco complicato dei suoi rnbinetti; un pompiere appoggiato ad un portante, allungava il collo procurando di veder il palcoscenico, mentre in alto, in alto, sul suo sedile, l’uomo del sipario vegliava in aria rassegnata, ignorando la commedia, sempre in attesa del colpo di campanello ner la mae novra delle sue funi.

In mezzo a quell’afa, a quelli scalpiccii, a quei bighigli, la voce degli attori giungeva strana, assordata, tanto stonata e falsa, che faceva stupore. Più lontano, al di là del confuso frastuono dell’orchestra, c’era come il mormorio d’un lungo, sonoro anelito; la platea che respirava e il cui soffio a volte si gonfiava scoppiando in chiassi, in risa, in applausi. Senza vederlo, si sentiva il pubblico, perfino nei suoi silenzi.

— Ma ci dev’esser qualche finestra aperta, disse d’un tratto Nana stringendosi attorno la pelliccia. Guardate un po?, Barillot, scommetto che hanno aperto una finestra. Parola d’0nore, è roba da crepare qui.

Barillot giurò ch’aveva tutto chiuso egli stesso. Forse che c’erano dei vetri rotti. Gli artisti si lagnavano sempre dei