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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/207

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— To! e perchè mo? gridò lei, di subito stizzita. Non la mangierò già, tua moglie, sta certo, per parlare di lei... Caro mio, tutte le donne si valgono...

Ma s’interruppe, temendo di dirne troppo. Solamente prese un’aria di superiorità, perchè essa si credeva buonissima.

Quel poveraccio, bisognava risparmiarlo. D’altronde, le era venuta un’idea gaia; sorrideva esaminandolo. Essa riprese:

— Di’ un po’, non t’ho contato la storia che Fauchery fa correre sul conto tuo... Quello è una vipera! Non gli tengo rancore, poichè il suo articolo è passabile: ma ad ogni modo è una vera vipera.

E, ridendo più forte, lasciando andare il suo piede, si strascinò e venne ad appoggiare il suo seno contro i ginocchi del conte.

— Immaginati...! egli giura che quando hai preso moglie...

eri ancora... Eh! lo eri ancora?... Di’ è vero?

Essa lo incalzava collo sguardo, aveva rialzate le mani fino alle spalle di lui, e lo scoteva per strappargli questa confessione.

— Senza dubbio, rispose egli finalmente, in tono grave.

Allora, essa gli ricadde ai piedi, in una crisi di pazza ilarità, balbettando, dandogli dei lievi colpi.

— No! questa è impagabile! non ci sei che tu.. sei un fenomeno... Ma, poveraccio mio, tu devi essere stato d’una goffaggine...! Quando un uomo non sa, la è sempre così buffa!

Avrei voluto vedervi, per esempio!.. E la è andata bene?

Raccontami un po’. Oh! te ne prego, racconta.

Lo assediò di domande, chiedendogli ogni cosa, volendo i

dettagli. E rideva così di gusto, con scrosci repenti che la

facevano contorcersi tutta, la camicia scivolata e rimboccata, la pelle dorata dal fuoco ardente, che il conte a poco a poco, le narrò la sua prima notte di nozze. Non provava più alcun malessere..

Aveva finito col divertirsi anche lui, nello spiegare, secondo l’espressione conveniente di Nana, «in qual modo l’aveva perduta...»

Solamente, sceglieva le parole, per un residuo di vergogna.

La giovane, in vena, lo interrogava sulla contessa. La era fatta divinamente, ma un vero diacciolo, a quanto ei diceva.