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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/214

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scia di luce vivissima, un raggio di lampada che sfuggiva dalle cortine mal chiuse; e restò, cogli occhi fissi su quella striscia luminosa, assorto, aspettando qualche evento.

La luna era scomparsa in un cielo color d’inchiostro, da cui cadeva una brina gelata. Suonavano le due alla Trinità.

La via di Provence e la via Taitbout si prolungavano buie, colle chiazze vivide dei becchi di gas, che si sommergevano, a distanza, in un vapore giallastro.

Muffat non si moveva. Era quella la camera; ei se la ri- cordava, tappezzata di stoffa rossa, con un letto alla Luigi XIII in fondo. La lampada doveva essere a destra, sul camino.

Senza dubbio erano coricati, poichè non un’ombra passava, la “striscia di luce splendeva, immobile come un riflesso di lampada notturna.

E lui, cogli occhi sempre levati, combinava un piano: suonava, saliva malgrado i richiami del portinaio, sfondava gli usci a colpi di spalla, piombava su quei due in letto, senza dar loro il tempo di sciogliere le loro braccia. Un istante, l’idea che non aveva arme indosso, lo fermò; poi, decise che li strangolerebbe. Riprendeva il suo piano, lo perfezionava, aspettando sempre qualche cosa, un indizio, per esserne certo.

Se un’ombra di donna si fosse mostrata in quel momento, avrebbe suonato. Ma il pensiero, che forse s’ingannava, lo agghiacciò. Che direbbe egli mai? Dei dubbi Io riassalivano; sua moglie non poteva essere con quell’uomo; sarebbe mostruoso. Tuttavia, rimaneva, invaso a poco a poco da.un torpore che andava fondendosi in una mollezza, smarrito quasi da quella lunga attesa, che il fissar continuo del suo sguardo riempiva d’allucinazioni.

Venne un acquazzone. Due guardie urbane si avvicinavano, ed egli dovette Jasciare il canto della porta, in cui si era rifugiato. Allorchè quelle si furono perdute nella via di Provence, tornò, bagnato, tremante, scosso da brividi. La striscia luminosa sbarrava sempre la finestra. Questa volta, stava per andarsene, quando un’ombra passò. Fu così rapida ch’egli credette d’essersi ingannato. Ma, una dopo l’altra, altre macchie nere comparvero e sparirono, tatto un tramestio successe nella camera.