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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/70

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scena, allo scopo di sommoverlo, in due parole lo informò della situazione: la signora Hugon, vedova d’un notaio, ritirata alle Fondettes, un’antica proprietà della sua famiglia, presso Orleans, serbava un quartierino a Parigi, in una sua casa di via Richelieu.

Era venuta da qualche settimana a stabilirvi il suo figlio minore, che faceva il suo primo anno di legge — quella sìgnora, un tempo grand’amica del marchese di Chouard, aveva veduto nascere la contessa, che teneva seco interi mesi prima del suo matrimonio, ed a cui dava tuttora del tu.

— T’ho condotto Giorgio, disse a Sabina. È cresciuto, eh!

Il giovinetto, coi suoi occhi chiari ed i suoi riccioli biondi da ragazza travestita da maschio, salutava la contessa con.

far disinvolto, ricordandole una partita al volante che avevano fatta insieme due anni prima alle Fondettes.

— Filippo non è a Parigi? domandò il conte Mvffat.

— Oh! no, rispose la vecchia signora. Egli è sii di guarnigione a Versaglia.

S’era seduta e parlava con orgoglio di quel suo primogenito, un pezzo di giovanotto che, dopo essersi arruolato, in un riscaldo di.testa, era arrivato in brevissimo tempo al grado di luogotenente. Tutte quelle signore la circondavano di una.

rispettosa simpatia. La conversazione ricominciò più amabile e più delicata. E Fauchery nel vedere là quella rispettabile signora Hugon, quel viso materno, illuminato da un così benevolo sorriso, fra le larghe onde dei suoi capelli bianchi, si trovò ridicolo di avere per un momento sospettato della contessa Sabina.

Senonchè il seggiolone di seta rossa imbottita su cui la contessa Sabina sedeva, attirò la sua attenzione; lo trovava di tinta troppo vivace, di un gusto fantastico ed eccitante, in quel salotto affumicato. Per certo non era il conte che aveva introdotto là quel mobile così voluttuosamente accidioso; lo sisarebbe detto un tentativo, il principio d’un desiderio e d’un godimento.

Allora, assorto, ei s’obbliò, sognando e eliornando sempre a quella confidenza vaga ticevuli una sera in uno stanzino riservato di un trattore; aveva desiderato introdursi dai Muffat,