Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/90

Da Wikisource.

— 86 —


persone. Oh! stavolta poi la cosa diventava ridicola, non ci si starebbe di certo.

Nana, che incomineiava ad arrabbiare, diceva in aria dignitosa, che la diventava una sconvenienza. Ma, vedendone giungere due altri, si diè a ridere, trovava la cosa assai buffa..

— Tanto peggio! disse; ci si starà come si potrà.

Tutti erano in piedi; solo Rosa e Gaga sedevano, Bordenave accaparando due poltrone per sè solo.

Era un ronzìo di voci, si parlava piano, soffocando lievi sbadigli.

Di’ su, figliola mia, chiese Bordenave, se si andasse a tavola senz’altro. Ci siamo tutti, non è vero?

— Ah! sì, per questo ci siamo tutti, rispos’ella, ridendo.

Essa girava intorno gli occhi; ma sì fe’ seria, come stupita di non trovar là qualcheduno. Mancava indubbiamente un convitato di cui essa non parlava: bisognava aspettare.

Alcuni minuti dopo gli invitati scorsero in mezzo a loro un signore alto, d’aspetto nobile, con una bella barba bianca.

Il più strano era che nessuno l’aveva veduto entrare; doveva essere scivolato nel salottino dall’uscio della camera da letto rimasto socchiuso.

Vi fu un silenzio rotto da bisbigli. Il conte di Vandeuvres sapeva certamente chi fosse quel vecchio, poichè avevano scambiato una tacita stretta di mano; ma rispose con un sorriso alle inchieste delle donne. Carolina Héquet, a mezza voce, scommetteva che era un lord inglese che l’indomani doveva tornare a Londra per prender moglie; lo conosceva bene, l’aveva avuto. Quella storia fe’ il giro delle signore.

Maria Blond, dal canto suo, pretendeva riconoscere un ambasciatore tedesco che veniva SpSss0 a star con una sua amica.

Fra gli uomini, con rapide frasi, lo si giudicava una testa da uomo serio.

Era lui forse che pagava la cena. Probabilmente.

Basta, purchè la cena fosse buona!

Infine si rimase nel dubbio, già cominciavano a dimenticare il bel vecchio della barba bianca, quando il maggiordomo aprì l’uscio della gran sala.