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Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto LXV

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Sonetto LXV

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Sonetto LXIV Sonetto LXVI


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SONETTO LXV.


S
ento per gran timor con alto grido,

   Al venir d’un’eccelsa Aquila altera,
   Fuggir tutti gli augelli in varia schiera,
   Nè ben fidarsi ancor nel proprio nido. 4
Ella secura col presidio fido
   Dei Cieli, e della sua virtù sincera,
   Con nuovo onor, con maggior gloria spera
   Volar superba in ogni estremo lido. 8
Ma il mio bel Sol, che per aprir il volo
   Tante nubi scacciò col suo gran lume,
   Gode nell’opre delle sue fatiche. 11
E prega il Ciel, che stenda in ciascun polo
   L’ali, e che tanto abbia le stelle amiche,
   Ch’alzando il vol rinforzi ognor le piume. 14