Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/41: differenze tra le versioni

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<poem>{{r|270}}Semplice età! spesso egli udendo il Padre
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Nomar da noi, dicea: deh! quanto fia,
{{r|270}}Semplice età! spesso egli udendo il Padre
Quando ch’io ’l vegga? E poi di Troja, e d’armi,
Nomar da noi, dicca: deh! quanto fia,
Quando ch’io ’l vegga? E poi Troja, e d’armi,
E di Nemici udendo, in tua difesa
E di Nemici udendo, in tua difesa
Volea con vezzo fanciullesco ei stesso
Volea con vezzo fanciullesco ei stesso

Versione delle 22:26, 21 mag 2012

270Semplice età! spesso egli udendo il Padre
Nomar da noi, dicea: deh! quanto fia,
Quando ch’io ’l vegga? E poi di Troja, e d’armi,
E di Nemici udendo, in tua difesa
Volea con vezzo fanciullesco ei stesso
275Correre armato ad affrontar perigli.

Agaménnone.

Deh! più non dirmi: andianne. Ogni momento,
Ch’io di vederlo indugio, al cor m’è morte.