Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/111: differenze tra le versioni
Aspetto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 22: | Riga 22: | ||
Sento gli avversi Numi, e le secrete |
Sento gli avversi Numi, e le secrete |
||
Cure che al viver tuo furon tempesta; |
Cure che al viver tuo furon tempesta; |
||
{{R|11}}E prego anch’io nel tuo porto quiete: |
{{R|11}}E prego anch’io nel tuo porto quiete: |
Versione delle 22:15, 6 nov 2015
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
110 |
UGO FOSCOLO
SONETTO
Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente; mi vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
4Il fior de’ tuoi gentili anni caduto:
La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
8E se da lunge i miei tetti saluto,
Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta;
11E prego anch’io nel tuo porto quiete:
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l’ossa mie rendete
14Allora al petto della madre mesta.