Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/239: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|236|{{Sc|parte prima}}|}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno medesimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la raccomandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gualdrada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la signoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da Bagno, ch'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella. |
|||
236 |
|||
PARTE PRIMA |
|||
e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello |
|||
di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale |
|||
egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno me¬ |
|||
desimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e |
|||
sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da |
|||
{{Centrato|_________}} |
|||
Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la racco¬ |
|||
mandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gual¬ |
|||
drada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi |
|||
e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la si¬ |
|||
gnoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva |
|||
data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di |
|||
Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro |
|||
si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da |
|||
Bagno, eh'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella. |
Versione delle 18:25, 23 nov 2015
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
236 | parte prima |
e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno medesimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la raccomandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gualdrada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la signoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da Bagno, ch'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella.
_________