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Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/239: differenze tra le versioni

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e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno medesimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la raccomandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gualdrada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la signoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da Bagno, ch'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella.
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PARTE PRIMA

e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello

di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale

egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno me¬

desimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e

sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da
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Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la racco¬
mandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gual¬
drada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi
e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la si¬
gnoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva
data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di
Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro
si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da
Bagno, eh'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella.

Versione delle 18:25, 23 nov 2015

236 parte prima

e la prudente e savia risposta de la vergine, si cavò un anello di dito di grandissimo prezzo e a Guido il diede, con il quale egli alora sposò la bella Gualdrada. Fu fatto quel giorno medesimo il privilegio de la dote che Ottone aveva promessa, e sempre egli si chiamò cavaliero di Gualdrada, e come fu da Guido sposata, l’imperadore la basciò in fronte e la raccomandò a Dio, e più non la volle vedere. Da Guido e da Gualdrada vennero due illustrissime famiglie, una dei conti Guidi e l’altra dei conti da Puppio, che tennero gran tempo la signoria che l’imperadore in Val d’Arno e in Casentino aveva data loro. Furono poi al tempo di Filippo Vesconte duca di Milano da questa nostra Republica discacciati, ed alcuni di loro si ridussero in Romagna, e da costoro sono discesi i conti da Bagno, ch'oggidì possedono in quello di Cesena molte castella.




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