Le rime della Selva/Parte seconda/Lagrime: differenze tra le versioni
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Sì, veramente, dansi |
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Di strani casi al mondo: |
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Questa mattina in fondo |
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A un valloncello io piansi. |
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Ah, fu proprio uno schianto! |
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Piansi come un bambino! |
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Eran degli anni, opino, |
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Che non avevo pianto. |
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Piansi. Perchè? Davvero |
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Nol saprei dir. Qualcosa |
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M’affogava. Che cosa? |
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Nel saprei dir: mistero! |
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Piansi proprio con gusto, |
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E senz’essere alticcio. |
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Credete per capriccio? |
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Io per capriccio? Giusto! |
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Piansi naturalmente, |
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Guardando il bosco e il monte; |
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Piansi, come una fonte |
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Versa l’acqua lucente. |
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Non era doglia acerba; |
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Non cruccio alfin disciolto: |
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Piovevan dal mio volto |
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Le lagrime sull’erba. |
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Sull’erba molle e rada, |
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Che tremava alla brezza; |
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Sull’erba non avvezza |
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A sì fatta rugiada. |
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Piansi forse due ore, |
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In silenzio, soletto: |
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Dolcemente nel petto |
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Mi si struggeva il core. |
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E dal cor che per vana |
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Speme s’accese e amò, |
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Fiorivami non so |
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Che musica lontana; |
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Come un puro e solenne |
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Canto d’angioli santi |
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Che per cieli raggianti |
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Battessero le penne. |
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Lagrime senza inganno, |
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Lagrime oneste e care, |
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Son molti che le rare |
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Vostre virtù non sanno. |
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Voi, mentre discendete |
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Silenzïose e lente, |
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Ogni cruccio rodente |
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Dall’anima stergete, |
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Ed ogni voglia impura, |
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Ed ogni reo pensiero, |
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Onde s’offusca il vero |
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E il cor si disnatura. |
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Lagrime dolci e schiette, |
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Che dall’imo sgorgate, |
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Lagrime consolate, |
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Lagrime benedette; |
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Come per mite piova |
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L’illanguidita pianta, |
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Così per voi l’affranta |
|||
Anima si rinnova. |
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Versione delle 18:16, 6 mag 2016
Questo testo è completo. |
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LAGRIME.
Sì, veramente, dansi
Di strani casi al mondo:
Questa mattina in fondo
4A un valloncello io piansi.
Ah, fu proprio uno schianto!
Piansi come un bambino!
Eran degli anni, opino,
8Che non avevo pianto.
Piansi. Perchè? Davvero
Nol saprei dir. Qualcosa
M’affogava. Che cosa?
12Nol saprei dir: mistero!
Piansi proprio con gusto,
E senz’essere alticcio.
Credete per capriccio?
16Io per capriccio? Giusto!
Piansi naturalmente,
Guardando il bosco e il monte;
Piansi, come una fonte
20Versa l’acqua lucente.
Non era doglia acerba;
Non cruccio alfin disciolto:
Piovevan dal mio volto
24Le lagrime sull’erba.
Sull’erba molle e rada,
Che tremava alla brezza;
Sull’erba non avvezza
28A sì fatta rugiada.
Piansi forse due ore,
In silenzio, soletto:
Dolcemente nel petto
32Mi si struggeva il core.
E dal cor che per vana
Speme s’accese e amò,
Fiorivami non so
36Che musica lontana;
Come un puro e solenne
Canto d’angioli santi
Che per cieli raggianti
40Battessero le penne.
Lagrime senza inganno,
Lagrime oneste e care,
Son molti che le rare
44Vostre virtù non sanno.
Voi, mentre discendete
Silenzïose e lente,
Ogni cruccio rodente
48Dall’anima stergete,
Ed ogni voglia impura,
Ed ogni reo pensiero,
Onde s’offusca il vero
52E il cor si disnatura.
Lagrime dolci e schiette,
Che dall’imo sgorgate,
Lagrime consolate,
56Lagrime benedette;
Come per mite piova
L’illanguidita pianta,
Così per voi l’affranta
60Anima si rinnova.