Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/7: differenze tra le versioni

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Arislocratismo — Descartes, dominio della ragione,

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Femminismo — Rousseau, dominio del sentimento,

dimostrazione della sovranità dei sensi. Tutto falso.
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dimostrazione della sovranità dell'animalità. Piìi onesto, ma
{{Spaziato|Animalismo}} — {{AutoreCitato|Arthur Schopenhauer|Schopenhauer}}, dominio degli {{Spaziato|appetiti}}, dimostrazione della sovranità dell’{{Spaziato|animalità}}. Più onesto, ma tetro.
tetro.

Il 17° secolo è aristocratico, sistematore, sprezzante della
Il 17° secolo è {{Spaziato|aristocratico}}, sistematore, sprezzante della parte animale, severo verso il cuore, freddo, anzi senza sentimento, «antitedesco», avverso al burlesco e al naturale, generalizzatore e noncurante del passato: perchè esso ha fede in sè. Molta rapacità, in fondo, molta abitudine ascetica per poter rimanere predominante. E’ il secolo della {{Spaziato|forza della volontà}} e anche della forte passione.
parte animale, severo verso il cuore, freddo, anzi senza sentimento,

« antitedesco », avverso al burlesco e al naturale, general izzatore e
Il 18° secolo è dominato dalla {{Spaziato|donna}}, morbosamente sentimentale, ricco di spirito, superficiale, ma con uno spirito messo a servizio del desiderio, del cuore, libertino nei godimenti delle cose più spirituali, minante ogni autorità; ebbro, allegro, chiaro, umano, falso dinanzi a se stesso, molto briccone in fondo, socievole....
noncurante del passato : perchè esso ha fede in sè. Molta rapacità,

in fondo, molta abitudine ascetica per poter rimanere predomi-
Il 19° secolo è {{Spaziato|animalesco}}, sotto terra, odioso, realistico, plebeo e, appunto per questo, «migliore», «più onesto», ossequente ad ogni specie di «realtà», {{Spaziato|più vero}}; ma debole di volontà, ma triste, smanioso del tetro, fatalista. Non ha considerazione o timore nè per la ragione nè per il cuore. Profondamente persuaso del dominio degli appetiti (Schopenhauer parlò di «volontà», ma nella sua filosofia niente è più caratteristico del fatto che in essa manca la vera {{Spaziato|volontà}}). Persino la morale è ridotta ad un istinto (alla compassione).
nante. E' il secolo della forza della volontà e anche della

forte passione.
{{AutoreCitato|Auguste Comte|Augusto Comte}} è {{Spaziato|continuazione}} del 18° secolo (dominio del cuore sulla testa, sensualismo nella teoria della conoscenza, sentimentalità altruistica).
Il 18° secolo è dominato dalla donna, morbosamente sentimen-

tale, ricco di spirito, superficiale, ma con uno spirito messo a
Il fatto che la {{Spaziato|scienza}} è diventata così sovrana, dimostra che il 19° secolo si è {{Spaziato|liberato}} dal {{Spaziato|dominio}} degli ideali. Soltanto una certa moderazione nel desiderio rende possibile la nostra curiosità e rigidità scientifica — questa {{Spaziato|nostra}} specie di virtù.
servizio del desiderio, del cuore, libertino nei godimenti delle cose

pili spirituali, minante ogni autorità; ebbro, allegro, chiaro, umano,
Il romanticismo è il {{Spaziato|contraccolpo}} del 18° secolo, una specie di esagerato bisogno di quella stessa esaltazione in grande stile (in realtà vi è molta teatralità, molti inganni di sè; si voleva rappresentare la {{Spaziato|natura forte}}, la {{Spaziato|grande passione}}).
falso dinanzi a se stesso, molto briccone in fondo, socievole....
Il 19° secolo è animalesco, sotto terra, odioso, realistico,
plebeo e, appunto per questo, « migliore », « più onesto », ossequente
ad ogni specie di « realtà », p i ii vero; ma debole di volontà, ma
triste, smanioso del tetro, fatalista. Non ha considerazione o timore
nè per la ragione nè per il cuore. Profondamente persuaso del do-
minio degli appetiti (Schopenhauer parlò di « volontà », ma nella sua
filosofìa niente è più caratteristico del fatto che in essa manca la
vera volontà). Persino la morale è ridotta ad un istinto (alla com-
passione).
Augusto Comte è continuazione del 18° secolo (domi-
nio del cuore sulla testa, sensualismo nella teoria della conoscenza,
sen timent alità altruistica).
Il fatto che lascienzaè diventata cosi sovrana, dimostra che
il 19° secolo si è liberato dal dominio degli ideali. Soltanto
una certa moderazione nel desiderio rende possibile la nostra cu-
riosità e rigidità scientifica — questa nostra specie di virtù.
Il romanticismo è il c o nt r a c c o 1 p o del 18° secolo, una specie
di esagerato bisogno di quella stessa esaltazione in grande stile (in
realtà vi è molta teatralità, molti inganni di sè ; si voleva rappre-
sentare la natura forte, la grande passione).

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AristocratismoDescartes, dominio della ragione, dimostrazione della sovranità della volontà.

FemminismoRousseau, dominio del sentimento, dimostrazione della sovranità dei sensi. Tutto falso.

AnimalismoSchopenhauer, dominio degli appetiti, dimostrazione della sovranità dell’animalità. Più onesto, ma tetro.

Il 17° secolo è aristocratico, sistematore, sprezzante della parte animale, severo verso il cuore, freddo, anzi senza sentimento, «antitedesco», avverso al burlesco e al naturale, generalizzatore e noncurante del passato: perchè esso ha fede in sè. Molta rapacità, in fondo, molta abitudine ascetica per poter rimanere predominante. E’ il secolo della forza della volontà e anche della forte passione.

Il 18° secolo è dominato dalla donna, morbosamente sentimentale, ricco di spirito, superficiale, ma con uno spirito messo a servizio del desiderio, del cuore, libertino nei godimenti delle cose più spirituali, minante ogni autorità; ebbro, allegro, chiaro, umano, falso dinanzi a se stesso, molto briccone in fondo, socievole....

Il 19° secolo è animalesco, sotto terra, odioso, realistico, plebeo e, appunto per questo, «migliore», «più onesto», ossequente ad ogni specie di «realtà», più vero; ma debole di volontà, ma triste, smanioso del tetro, fatalista. Non ha considerazione o timore nè per la ragione nè per il cuore. Profondamente persuaso del dominio degli appetiti (Schopenhauer parlò di «volontà», ma nella sua filosofia niente è più caratteristico del fatto che in essa manca la vera volontà). Persino la morale è ridotta ad un istinto (alla compassione).

Augusto Comte è continuazione del 18° secolo (dominio del cuore sulla testa, sensualismo nella teoria della conoscenza, sentimentalità altruistica).

Il fatto che la scienza è diventata così sovrana, dimostra che il 19° secolo si è liberato dal dominio degli ideali. Soltanto una certa moderazione nel desiderio rende possibile la nostra curiosità e rigidità scientifica — questa nostra specie di virtù.

Il romanticismo è il contraccolpo del 18° secolo, una specie di esagerato bisogno di quella stessa esaltazione in grande stile (in realtà vi è molta teatralità, molti inganni di sè; si voleva rappresentare la natura forte, la grande passione).