Pagina:Annali overo Croniche di Trento.djvu/189: differenze tra le versioni

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la suspetione conceputa, che gli Spagnuoli, & Francesi secretamente havessero con Alemani conspirato. Seguivano questi gli fugitivi premendogli alla coda, & spingendoli, tagliando à pezzi, & uccidendo senza riguardo quelli che non erano stati lesti, & snelli nel fugire. L’uccisioni furon grandi, & spietate, ma maggior assai la fuga, per causa della quale furon constretti ritirarsi lontani da qual si voglia assedio, & oppugnatione.
la suspetione conceputa, che gli Spagnuoli, & Francesi secretamente havessero con Alemani conspirato. Seguivano questi gli fugitivi premendogli alla coda, & spingendoli, tagliando à pezzi, & uccidendo senza riguardo quelli che non erano stati lesti, & snelli nel fugire. L’uccisioni furon grandi, & spietate, ma maggior assai la fuga, per causa della quale furon constretti ritirarsi lontani da qual si voglia assedio, & oppugnatione.


Fatta questa maravigliosa strage, sparsi & fugati l’inimici, ottenuta si eggregia vittoria, presi non pochi Canoni, & Carriaggi, nel calar del Sole, carichi di spoglie fecero ritorno à suoi quartieri. Non potevano darsi pace gli Venetiani d’haver quattro fiate senza alcun frutto, anzi con lor considerabil danno (cosi Dio disponendo) sempre mai ribatutti, invaso il Trentino, onde giudicando l’impresa fatale si ritirarono, maledicendo la sorte, con il loro Esercito, frà suoi confini. Et determinarono fosse frà suoi annali registrato quel giorno, che furono sorpresi, & fugati alla Pietra, come infausto, & funebre. Si spargevano frà loro secrete mormorationi di lamenti, & querelle, per causa de Francesi quali havevano chiamati in Italia compagni, confederati, & ausiliarij, si struggevano, che la Republica loro fosse condotta à tal pericolo & danno. Udendo gli Francesi consimili imputationi la sentirono male contro Venetiani, arabiavano di sdegno che la loro innocenza venisse in tal guisa machiata, deliberorno perciò non assistere più à quella guerra, ma rompere la lega con essi loro fatta, & procurar con ogni efficacia, e mezzo reconciliarsi Cesare in stretta amicitia, al quale pareva il Cielo piegasse ogni Profpcrità, di: fauorc andò qucllo c e non anurircla paura , l'oblighi il beneficio , 6: la grati: . Per il c e violòrono ogni amdl confederatione, qual prima haueuano facto con Venmani . Oominciarono ad ami— calli colla pratical'lmpcratorc, giurando,& chiamando Dioin xcflimonio,el1c non pafl'arebbe molto che gli fambbon vedere lafcde , 6c virtù Franccfc cfl'crilliban , inconom, B: leale.
Fatta questa maravigliosa strage, sparsi & fugati l’inimici, ottenuta si eggregia vittoria, presi non pochi Canoni, & Carriaggi, nel calar del Sole, carichi di spoglie fecero ritorno à suoi quartieri. Non potevano darsi pace gli Venetiani d’haver quattro fiate senza alcun frutto, anzi con lor considerabil danno (cosi Dio disponendo) sempre mai ribatutti, invaso il Trentino, onde giudicando l’impresa fatale si ritirarono, maledicendo la sorte, con il loro Esercito, frà suoi confini. Et determinarono fosse frà suoi annali registrato quel giorno, che furono sorpresi, & fugati alla Pietra, come infausto, & funebre. Si spargevano frà loro secrete mormorationi di lamenti, & querelle, per causa de Francesi quali havevano chiamati in Italia compagni, confederati, & ausiliarij, si struggevano, che la Republica loro fosse condotta à tal pericolo & danno. Udendo gli Francesi consimili imputationi la sentirono male contro Venetiani, arabiavano di sdegno che la loro innocenza venisse in tal guisa machiata, deliberorno perciò non assistere più à quella guerra, ma rompere la lega con essi loro fatta, & procurar con ogni efficacia, e mezzo reconciliarsi Cesare in stretta amicitia, al quale pareva il Cielo piegasse ogni prosperità, & favore acciò quello che non può atterrire la paura, l’oblighi il beneficio, & la gratia. Per il che violorono ogni patto di confederatione, qual prima havevano fatto con Venetiani. Cominciarono ad amicarsi colla pratica l’Imperatore, giurando, & chiamando Dio in testimonio, che non passarebbe molto che gli farebbon vedere la fede, & virtù Francese esser illibata, incorrotta, & leale.


1’te cali caul'c abbandonaci gli Vencriani s'vnirono con Cefarc, che non {olo fecero frà di loto la pace, ma confederato». 7mm vncndolc loro forbite fquaclxe, a vulcandole ì danni della Re- publica, c non molto poi azzufamfi con l’Elcrciro Veneto ,vici- no il Fiume Ada , che maluarari, Gcfcompigliaxi li Veneziani. filrnno confhetri col poco nfiduo ritirarfi fra ptlEIdi , impero- chcdoypò haucivifloconfino, a dilìrunoillor Efcra'm non la l’ardua del bagaglio,giudicalono riuolgcrc il rcfidno vali: il ML le; 0|": gli roxhi l'01 dati rimafli, 6c lòpi‘auannxi imam muim inguar-
Per tali cause abbandonati gli Venetiani s’unirono con Cesare, si che non solo fecero frà di loro la pace, ma di confederarono, unendo le loro forbite squadre, & voltandole à danni della Republica, e non molto poi azzufatosi con l’Esercito Veneto, vicino il Fiume Ada, si che maltratati, & scompigliati gli Venetiani, furono constretti col poco residuo ritirarsi frà palludi, imperoche doppò haver visto confitto, & distrutto il lor Esercito con la perdita del bagaglio, giudicarono rivolgere il residuo verso il Mare, ove gli pochi soldati rimasti, & sopravanzati à tanta rovina

Versione delle 12:39, 28 gen 2018

162 Delle Croniche di Trento

la suspetione conceputa, che gli Spagnuoli, & Francesi secretamente havessero con Alemani conspirato. Seguivano questi gli fugitivi premendogli alla coda, & spingendoli, tagliando à pezzi, & uccidendo senza riguardo quelli che non erano stati lesti, & snelli nel fugire. L’uccisioni furon grandi, & spietate, ma maggior assai la fuga, per causa della quale furon constretti ritirarsi lontani da qual si voglia assedio, & oppugnatione.

Fatta questa maravigliosa strage, sparsi & fugati l’inimici, ottenuta si eggregia vittoria, presi non pochi Canoni, & Carriaggi, nel calar del Sole, carichi di spoglie fecero ritorno à suoi quartieri. Non potevano darsi pace gli Venetiani d’haver quattro fiate senza alcun frutto, anzi con lor considerabil danno (cosi Dio disponendo) sempre mai ribatutti, invaso il Trentino, onde giudicando l’impresa fatale si ritirarono, maledicendo la sorte, con il loro Esercito, frà suoi confini. Et determinarono fosse frà suoi annali registrato quel giorno, che furono sorpresi, & fugati alla Pietra, come infausto, & funebre. Si spargevano frà loro secrete mormorationi di lamenti, & querelle, per causa de Francesi quali havevano chiamati in Italia compagni, confederati, & ausiliarij, si struggevano, che la Republica loro fosse condotta à tal pericolo & danno. Udendo gli Francesi consimili imputationi la sentirono male contro Venetiani, arabiavano di sdegno che la loro innocenza venisse in tal guisa machiata, deliberorno perciò non assistere più à quella guerra, ma rompere la lega con essi loro fatta, & procurar con ogni efficacia, e mezzo reconciliarsi Cesare in stretta amicitia, al quale pareva il Cielo piegasse ogni prosperità, & favore acciò quello che non può atterrire la paura, l’oblighi il beneficio, & la gratia. Per il che violorono ogni patto di confederatione, qual prima havevano fatto con Venetiani. Cominciarono ad amicarsi colla pratica l’Imperatore, giurando, & chiamando Dio in testimonio, che non passarebbe molto che gli farebbon vedere la fede, & virtù Francese esser illibata, incorrotta, & leale.

Per tali cause abbandonati gli Venetiani s’unirono con Cesare, si che non solo fecero frà di loro la pace, ma di confederarono, unendo le loro forbite squadre, & voltandole à danni della Republica, e non molto poi azzufatosi con l’Esercito Veneto, vicino il Fiume Ada, si che maltratati, & scompigliati gli Venetiani, furono constretti col poco residuo ritirarsi frà palludi, imperoche doppò haver visto confitto, & distrutto il lor Esercito con la perdita del bagaglio, giudicarono rivolgere il residuo verso il Mare, ove gli pochi soldati rimasti, & sopravanzati à tanta rovina