Pagina:Ferrero - Meditazioni sull'Italia, 1939.djvu/227: differenze tra le versioni

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e guida le parole che la mamma «a lui che sta per entrare nella vita — ha dedicato — la vita offrendo del nonno<ref>Gina Lombroso — ''Vita li Cesare Lombroso'' — scrita dalla figlia. Ed. Zanichelli, Bologna.</ref>. Il sole è in noi figlio mio. La gloria è di pochi, ma è di tutte le anime esser fedeli a se stessi, prezioso privilegio che supera in valore la ricchezza, la fama, gli onori; poiché la tranquilla sicurezza che esso concede la tristizia e l’invidia degli uomini non possono strappare mai....»
e guida le parole che la mamma «a lui che sta per entrare nella vita — ha dedicato — la vita offrendo del nonno<ref>Gina Lombroso — ''Vita di Cesare Lombroso'' — scritta dalla figlia. Ed. Zanichelli, Bologna.</ref>. Il sole è in noi figlio mio. La gloria è di pochi, ma è di tutte le anime esser fedeli a se stessi, prezioso privilegio che supera in valore la ricchezza, la fama, gli onori; poiché la tranquilla sicurezza che esso concede la tristizia e l’invidia degli uomini non possono strappare mai....»


E sarà sua la noncuranza degli onori e delle facili glorie, sua l’insofferenza delle cose volgari, sua la fede nella bellezza e nella bontà, suo lo sforzo continuo, incessante, di rendersi sempre migliore, perchè un giorno il lavoro e l’ingegno possano trovare il loro trionfo.
E sarà sua la noncuranza degli onori e delle facili glorie, sua l’insofferenza delle cose volgari, sua la fede nella bellezza e nella bontà, suo lo sforzo continuo, incessante, di rendersi sempre migliore, perchè un giorno il lavoro e l’ingegno possano trovare il loro trionfo.
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Egli ha già scritto versi e prose e sta preparando saggi artistici e storici «Il Leonardo», «La Palingenesi di Roma».
Egli ha già scritto versi e prose e sta preparando saggi artistici e storici «Il Leonardo», «La Palingenesi di Roma».


Il teatro lo tenta. E’ dapprima la «Chioma di Berenice», dramma dell’amore pagano, della voluttà che si consuma e si placa nella morte, dal quale emana un si dolce profumo di poesia, e già appare una così chiara e vigile coscienza di artista, una cosi lirica esperienza della vita. Alla «Chioma di Berenice» fan seguito le «Campagne senza Madonna», il piccolo grande dramma della lotta fra la campagna e la città, dove il contrasto dei sentimenti, delle aspirazioni, dei sogni, raggiunge vette cosi elevate, ed espressione così lirica e risonanza cosi musicale.
Il teatro lo tenta. E’ dapprima la « Chioma di Berenice », dramma dell’amore pagano, della voluttà che si consuma e si placa nella morte, dal quale emana un si dolce profumo di poesia, e già appare una così chiara e vigile coscienza di artista, una cosi lirica esperienza della vita. Alla « Chioma di Berenice » fan seguito le « Campagne senza Madonna », il piccolo grande dramma della lotta fra la campagna e la città, dove il contrasto dei sentimenti, delle aspirazioni, dei sogni, raggiunge vette cosi elevate, ed espressione così lirica e risonanza cosi musicale.


Semplici la trama e la vicenda: Giovanni, spinto dalla romantica sua fantasia e forse anche dalla voce misteriosa del sangue, verso le luci, il bagliore, il tumulto, la vita della città appena intravista e tanto sognata è trattenuto alla terra che egli non ama, dall’amore della sua donna, così forte e prepotente che quando la sua decisione d’andarsene è presa e i compagni l’attendono, non può più muoversi e vede il suo impeto di volontà ribelle cedere e piegarsi appena Primetta gli si fa dinnanzi, corrucciata ed
Semplici la trama e la vicenda : Giovanni, spinto dalla romantica sua fantasia e forse anche dalla voce misteriosa del sangue, verso le luci, il bagliore, il tumulto, la vita della città appena intravista e tanto sognata è trattenuto alla terra che egli non ama, dall’amore della sua donna, così forte e prepotente che quando la sua decisione d’andarsene è presa e i compagni l’attendono, non puó più muoversi e vede il suo impeto di volontà ribelle cedere e piegarsi appena Primetta gli si fa dinnanzi, corrucciata ed
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Versione delle 11:32, 18 apr 2018

208 giudizio di egidio reale


e guida le parole che la mamma «a lui che sta per entrare nella vita — ha dedicato — la vita offrendo del nonno1. Il sole è in noi figlio mio. La gloria è di pochi, ma è di tutte le anime esser fedeli a se stessi, prezioso privilegio che supera in valore la ricchezza, la fama, gli onori; poiché la tranquilla sicurezza che esso concede la tristizia e l’invidia degli uomini non possono strappare mai....»

E sarà sua la noncuranza degli onori e delle facili glorie, sua l’insofferenza delle cose volgari, sua la fede nella bellezza e nella bontà, suo lo sforzo continuo, incessante, di rendersi sempre migliore, perchè un giorno il lavoro e l’ingegno possano trovare il loro trionfo.

E il trionfo viene quando non è ancora ventenne; quasi egli non lo cerca e non se ne accorge.

Egli ha già scritto versi e prose e sta preparando saggi artistici e storici «Il Leonardo», «La Palingenesi di Roma».

Il teatro lo tenta. E’ dapprima la « Chioma di Berenice », dramma dell’amore pagano, della voluttà che si consuma e si placa nella morte, dal quale emana un si dolce profumo di poesia, e già appare una così chiara e vigile coscienza di artista, una cosi lirica esperienza della vita. Alla « Chioma di Berenice » fan seguito le « Campagne senza Madonna », il piccolo grande dramma della lotta fra la campagna e la città, dove il contrasto dei sentimenti, delle aspirazioni, dei sogni, raggiunge vette cosi elevate, ed espressione così lirica e risonanza cosi musicale.

Semplici la trama e la vicenda : Giovanni, spinto dalla romantica sua fantasia e forse anche dalla voce misteriosa del sangue, verso le luci, il bagliore, il tumulto, la vita della città appena intravista e tanto sognata è trattenuto alla terra che egli non ama, dall’amore della sua donna, così forte e prepotente che quando la sua decisione d’andarsene è presa e i compagni l’attendono, non puó più muoversi e vede il suo impeto di volontà ribelle cedere e piegarsi appena Primetta gli si fa dinnanzi, corrucciata ed

  1. Gina Lombroso — Vita di Cesare Lombroso — scritta dalla figlia. Ed. Zanichelli, Bologna.