Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/372: differenze tra le versioni
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Deh! tu nol vogli or d’inesperti detti |
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reo tener; né stimar, ch’altro qui ’l tragga. |
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Oh ciel! Pilade questi? Oh! vieni; dimmi, |
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novel mio figlio;... almen ch’io sappia... |
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Versione delle 13:15, 14 ott 2019
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366 | oreste |
t’inimicasse Atride; e sa, che i giorni
t’insidiò; che perseguirne il figlio
dovevi...
- Oreste
E sa, che mille volte e mille
tentato hai tu, con tradimenti, trarlo
a morte infame; e sa, che al sol suo aspetto
tremato avresti...
- Egisto
Oh! che di’ tu? Chi sei?
Parla.
- Oreste
Son tale...
- Pilade
Egli è... Deh! non sdegnarti,
Egisto;... egli è...
- Egisto
Chi?
- Oreste
Tal...
- Pilade
Di Strofio il figlio,
Pilade egli è: null’altro in Argo il mena,
che desio di vedere il loco, ov’ebbe
Oreste suo la cuna. A pianger viene
con la madre l’amico. Il re concesso
gli ha di seguirmi ignoto; ogni regale
pompa lasciando, in umil nave ei giunge,
per men sospetto darti; a me la cura
ne affida il padre: ei, nell’udir d’Oreste,
tacer non seppe: ecco a te piano il tutto.
Deh! tu nol vogli or d’inesperti detti
reo tener; né stimar, ch’altro qui ’l tragga.
- Cliten.
Oh ciel! Pilade questi? Oh! vieni; dimmi,
novel mio figlio;... almen ch’io sappia...
- Egisto
È vano,
donna, il tuo dir. - Qual ch’egli sia, tai sensi
uso a soffrir non son... Ma che? lo sguardo
ardente in me d’ira e furor tu figgi?
E tu lo inchini irresoluto a terra?
Voi messaggeri Strofio a me non manda;
voi mentitori, traditor voi sete.
Soldati, or tosto in ceppi...