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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/20: differenze tra le versioni

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E li punga una volta
E ti punga una volta
Pensier degli avi nostri e de’ nepoti.
Pensier degli avi nostri e de’ nepoti.


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{{R|35}}Amor d’Italia, o cari,
{{R|35}}Amor d’Italia, o cari,
Amor di questa misera vi sproni,
Amor di questa misera vi sproni,
Ver cui pietade è moria
Ver cui pietade è morta
In ogni petto ornai, perciò che amari
In ogni petto omai, perciò che amari
Giorni dopo il seren dato n’ha il cielo.
Giorni dopo il seren dato n’ha il cielo.
{{R|40}}Spirti v’aggiunga e vostra opra coroni</poem>
{{R|40}}Spirti v’aggiunga e vostra opra coroni</poem>
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<references/>

Versione delle 13:55, 12 nov 2019

14 sopra il monumento

E ti punga una volta
Pensier degli avi nostri e de’ nepoti.

     D’aria e d’ingegno e di parlar diverso
Per lo toscano suol cercando già
20L’ospite desioso
Dove giaccia colui per lo cui verso
Il meonio cantor non è più solo.
Ed, oh vergogna! udia
Che non che il cener freddo e l’ossa nude
25Giaccian esuli ancora
Dopo il funereo dì sott’altro suolo,
Ma non sorgea dentro a tue mura un sasso,
Firenze, a quello per la cui virtude
Tutto il mondo t’onora.
30Oh voi pietosi, onde sì tristo e basso
Obbrobrio laverà nostro paese!
Bell’opra hai tolta e di ch’amor ti rende,
Schiera prode e cortese,
Qualunque petto amor d’Italia accende.

     35Amor d’Italia, o cari,
Amor di questa misera vi sproni,
Ver cui pietade è morta
In ogni petto omai, perciò che amari
Giorni dopo il seren dato n’ha il cielo.
40Spirti v’aggiunga e vostra opra coroni