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Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/19: differenze tra le versioni

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Scena Quarta.
Osnam solo.
''Osnam solo''.}}

Oh Numi
{{poem t|+15Oh Numi
Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra!
Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra!
Che ascolto, o del, che vedo? è questo il suolo
Che ascolto, o ciel, che vedo? è questo il suolo
Che mi diè vita, in cui bambino appresi
{{R|120}}Che mi diè vita, in cui bambino appresi
Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia?
Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia?
Di belve furibonde, e tigri ircane
Di belve furibonde, e tigri ircane
Non è questo il ricetto? ove t’ascondi
Non è questo il ricetto? ove t’ascondi
Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti
Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti
Da queste terre, ed in tua vece il trono
{{R|125}}Da queste terre, ed in tua vece il trono
Tra noi fondar l’ambizione, il vizio
Tra noi fondar l’ambizione, il vizio
L’empietade, il delitto e tanto adunque
L’empietade, il delitto e tanto adunque
Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi?
Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi?
Che far degg’io? dunque svelar l’arcano
Che far degg’io? dunque svelar l’arcano
Dunque di certa morte io debbo espormi
{{R|130}}Dunque di certa morte io debbo espormi
Al periglio fatai? dunque tradire
Al periglio fatal?... dunque tradire
La fede l’onestà lungi da questo
La fede l’onestà... lungi da questo
Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto
Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto
Immagini abborrite; Amet il tutto
Immagini abborrite; Amet il tutto}}
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Versione delle 23:52, 1 ott 2021

Scena Quarta.

Osnam solo.


 Oh Numi

Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra!
Che ascolto, o ciel, che vedo? è questo il suolo
120Che mi diè vita, in cui bambino appresi
Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia?
Di belve furibonde, e tigri ircane
Non è questo il ricetto? ove t’ascondi
Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti
125Da queste terre, ed in tua vece il trono
Tra noi fondar l’ambizione, il vizio
L’empietade, il delitto e tanto adunque
Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi?
Che far degg’io? dunque svelar l’arcano
130Dunque di certa morte io debbo espormi
Al periglio fatal?... dunque tradire
La fede l’onestà... lungi da questo
Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto
Immagini abborrite; Amet il tutto