Pagina:Salgari - I naviganti della Meloria.djvu/171: differenze tra le versioni
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— Non ci mancherebbe che questa per compiere l’opera — rispose padron Vincenzo. — Se avessi saputo prima che la galleria era stata ridotta in così pessimo stato, avrei prese delle precauzioni. |
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— Che cosa avreste fatto, Vincenzo? |
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— Avrei costruito un secondo ponte per difendere le nostre teste. |
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In quel momento a prora avvenne un urto così violento da mandare i quattro esploratori a gambe levate. |
In quel momento a prora avvenne un urto così violento da mandare i quattro esploratori a gambe levate. |
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— Uno scoglio? — chiese padron Vincenzo, rialzandosi prontamente. |
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— Un ingombro — rispose Michele, che si era spinto a prora. |
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Il dottore guardò in alto e vide che un tratto enorme della vôlta era precipitato, lasciando un vuoto immenso. |
Il dottore guardò in alto e vide che un tratto enorme della vôlta era precipitato, lasciando un vuoto immenso. |
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— Adagio, amici — disse. — Qualche nuova frana può avvenire. |
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— Ed il canale comincia a diventare ingombro — disse padron Vincenzo. — Il passaggio non sarà facile. |
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— A sinistra mi pare che vi sia acqua sufficiente — osservò Michele. |
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– E più innanzi la galleria è chiusa |
– E più innanzi la galleria è chiusa — gridò Roberto. |
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— La frana? — chiese il dottore. |
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— Silenzio!... — disse padron Vincenzo. — Odo un gorgoglìo laggiù. |
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Tutti tesero gli orecchi. |
Tutti tesero gli orecchi. |
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Cinquanta passi più innanzi |
Cinquanta passi più innanzi s’udiva l’acqua a muggire e scrosciare come se precipitasse attraverso a dei stretti passaggi. |
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— Udite? — chiese padron Vincenzo. |
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— Sì — rispose il dottore. |
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— La frana è là. |
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— Ai remi amici e guardate in alto, se non volete venire schiacciati. |
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Avendo trovato sulla loro destra un passaggio, spinsero la zattera da quella parte e girarono |
Avendo trovato sulla loro destra un passaggio, spinsero la zattera da quella parte e girarono l’ostacolo costituito da un ammasso di macigni precipitati dall’alto. |
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Percorsi quaranta o cinquanta passi essi si trovarono dinanzi ad un ammasso enorme di pietre e di rocce il quale otturava completamente la galleria. |
Percorsi quaranta o cinquanta passi essi si trovarono dinanzi ad un ammasso enorme di pietre e di rocce il quale otturava completamente la galleria. |
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— Non si può andare più innanzi — disse Roberto che si trovava a prora. |
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— Vediamo — disse il dottore. — Chissà che qualche passaggio esista. |
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— Per noi forse, non per la nostra zattera. |
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— Si può scioglierla e ricostruirla poi. Fortunatamente non abbiamo una scialuppa invece di questa zattera. |
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«Fammi un po’ di luce, Roberto. |
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i naviganti della meloria | 169 |
— Non ci mancherebbe che questa per compiere l’opera — rispose padron Vincenzo. — Se avessi saputo prima che la galleria era stata ridotta in così pessimo stato, avrei prese delle precauzioni.
— Che cosa avreste fatto, Vincenzo?
— Avrei costruito un secondo ponte per difendere le nostre teste.
In quel momento a prora avvenne un urto così violento da mandare i quattro esploratori a gambe levate.
— Uno scoglio? — chiese padron Vincenzo, rialzandosi prontamente.
— Un ingombro — rispose Michele, che si era spinto a prora.
Il dottore guardò in alto e vide che un tratto enorme della vôlta era precipitato, lasciando un vuoto immenso.
— Adagio, amici — disse. — Qualche nuova frana può avvenire.
— Ed il canale comincia a diventare ingombro — disse padron Vincenzo. — Il passaggio non sarà facile.
— A sinistra mi pare che vi sia acqua sufficiente — osservò Michele.
– E più innanzi la galleria è chiusa — gridò Roberto.
— La frana? — chiese il dottore.
— Silenzio!... — disse padron Vincenzo. — Odo un gorgoglìo laggiù.
Tutti tesero gli orecchi.
Cinquanta passi più innanzi s’udiva l’acqua a muggire e scrosciare come se precipitasse attraverso a dei stretti passaggi.
— Udite? — chiese padron Vincenzo.
— Sì — rispose il dottore.
— La frana è là.
— Ai remi amici e guardate in alto, se non volete venire schiacciati.
Avendo trovato sulla loro destra un passaggio, spinsero la zattera da quella parte e girarono l’ostacolo costituito da un ammasso di macigni precipitati dall’alto.
Percorsi quaranta o cinquanta passi essi si trovarono dinanzi ad un ammasso enorme di pietre e di rocce il quale otturava completamente la galleria.
— Non si può andare più innanzi — disse Roberto che si trovava a prora.
— Vediamo — disse il dottore. — Chissà che qualche passaggio esista.
— Per noi forse, non per la nostra zattera.
— Si può scioglierla e ricostruirla poi. Fortunatamente non abbiamo una scialuppa invece di questa zattera.
«Fammi un po’ di luce, Roberto.
Il giovane pescatore prese la secchia ripiena di catrame e l’alzò, proiettando la fiamma sulla frana.