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Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) II.djvu/81: differenze tra le versioni

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Già cinta al capo ha la ghirlanda, già
Già cinta al capo ha la ghirlanda, già
chiusa nel peplo, ben lo so, la sposa
chiusa nel peplo, ben lo so, la sposa
regai perisce. E, poi ch’io per miserrimo
regal perisce. E, poi ch’io per miserrimo
tramite i pie’ volgere devo, i figli
tramite i pie’ volgere devo, i figli
salutar bramo. O figli miei, porgete
salutar bramo. O figli miei, porgete

Versione attuale delle 10:14, 8 feb 2022

78 EURIPIDE

Per dare cruccio al padre lor, dovrei
procacciare a me stessa un danno duplice?
No, certo: spersi i miei disegni vadano.
Eppure, no: che faccio? I miei nemici
impuniti lasciar devo, ed oggetto
essere a lor di riso? Ardire occorre.
Oh mia viltà, che profferisce detti
degni d’un cuore imbelle. Entrate in casa,
o figli miei. Se assistere al mio scempio
sembra iniquo a talun, quei non v’assista:
non perciò fiacca la mia man sarà.
Ahimè!
No, no, cuor mio, non compiere lo scempio!
Lasciali, o trista, i figli non uccidere.
Forse laggiú, con me vivendo, gioia
darmi potranno? Oh, per le Furie inferne
d’Averno, non sarà che i figli lasci
dei nemici all’oltraggio. Inevitabile
destino è questo, e sfuggirgli non posso.
Già cinta al capo ha la ghirlanda, già
chiusa nel peplo, ben lo so, la sposa
regal perisce. E, poi ch’io per miserrimo
tramite i pie’ volgere devo, i figli
salutar bramo. O figli miei, porgete
la vostra mano, alla madre porgetela,
in tenero commiato. O dilettissima
mano, o sembiante, o capo dilettissimo
dei figli, o nobil volto, a voi sorrida
fortuna; ma laggiú: ché tutto il padre
quassú v’ha tolto. O abbracci soavissimi,
morbida cute, ed alito soave
dei figli! Andate, andate! Io non ho forza