Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/19: differenze tra le versioni
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Dell’adunato stuol. |
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Veder per le mie cure a’ piedi suoi |
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Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso, |
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Ma la sua speme, o fido amico, è vana. |
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A volger l’alme de’ guerrieri armati}} |
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35Possente impero; del mio soglio infine
La difesa tu sii, te miri, e tremi
In mezzo a l’armi la nemica turba. [Parte]
Scena seconda
Nizam, e Ibraimo.
Nizam. Opportuno tu giungi, arride, amico,
La sorte a’ miei disegni, ignaro pone
40Il Monarca in mia man del regno intero
Il fato,1 ed il destin; duce son io
Dell’adunato stuol.
Ibraimo. Che narri?
Nizam. Ei stesso42
Pose pur or nelle mie mani il freno
Dell’esercito tutto, egli confida
45Veder per le mie cure a’ piedi suoi
Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso,
Ma la sua speme, o fido amico, è vana.
A volger l’alme de’ guerrieri armati
- ↑ La sorte, nella prima stesura.