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Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/19: differenze tra le versioni

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La sorte a’ miei disegni, ignaro pone
La sorte a’ miei disegni, ignaro pone
{{R|40}}Il Monarca in mia man del regno intero
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Il fato<ref>''La sorte'', nella prima stesura.</ref>, ed il destin; duce son io
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Dell’adunato stuol.
Dell’adunato stuol.
Ibraimo. +8 Che narri?
Ibraimo. +8 Che narri?
Nizam. +13 Ei stesso
Nizam. +13 Ei stesso{{R|42}}
{{R|45}}Pose pur or nelle mie mani il freno
Pose pur or nelle mie mani il freno
Dell’esercito tutto, egli confida
Dell’esercito tutto, egli confida
Veder per le mie cure a’ piedi suoi
{{R|45}}Veder per le mie cure a’ piedi suoi
Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso,
Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso,
Ma la sua speme, o fido amico, è vana.
Ma la sua speme, o fido amico, è vana.
{{R|50}}A volger l’alme de’ guerrieri armati}}
A volger l’alme de’ guerrieri armati}}

Versione attuale delle 13:11, 14 nov 2022

35Possente impero; del mio soglio infine

La difesa tu sii, te miri, e tremi
In mezzo a l’armi la nemica turba. [Parte]


Scena seconda
Nizam, e Ibraimo.


Nizam. Opportuno tu giungi, arride, amico,
La sorte a’ miei disegni, ignaro pone
40Il Monarca in mia man del regno intero
Il fato,1 ed il destin; duce son io
Dell’adunato stuol.
Ibraimo.   Che narri?
Nizam.   Ei stesso42
Pose pur or nelle mie mani il freno
Dell’esercito tutto, egli confida
45Veder per le mie cure a’ piedi suoi
Chieder pace, e perdon lo stuolo avverso,
Ma la sua speme, o fido amico, è vana.
A volger l’alme de’ guerrieri armati

  1. La sorte, nella prima stesura.