Tesis: differenze tra le versioni

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Presumibilmente in quello stesso periodo i tesani si recavano col treno anche a Venezia e a Trieste.
Presumibilmente in quello stesso periodo i tesani si recavano col treno anche a Venezia e a Trieste.


'''Le donne di Tesis'''

Le donne, mentre i loro uomini erano assenti per lavoro, avevano il loro bel daffare per tenere unita la famiglia e affrontare i mille problemi ad essa collegati: educazione dei figli, malattie, nascite e inevitabili morti. Nei campi esse svolgevano i lavori necessari in ogni stagione, mentre per i lavori più impegnativi aspettavano i mariti al loro ritorno. Occupazione non indifferente era, poi, il mantenimento dei vari animali della stalla e del cortile.

Le donne che allattavano, e ciò capitava molto spesso allora, avevano anche un'altra attività. Con l'aiuto di qualche familiare andavano a Venezia, al Pio Luogo, a prendere i bambini che erano stati abbandonati appena nati e se li portavano a casa per dar il loro latte, venendo per questo pagate. Pochi di questi bambini sopravvivevano.

Nel periodo che va dal 1780 ai 1800 il Registro dei morti annota la morte di una ventina di lattanti del Pio Luogo di Venezia. Comunque sia, in questo modo anche le donne contribuivano a fare entrare in casa del denaro.

Versione delle 11:13, 16 mar 2009

TESIS: un paesino tra i magredi del Cellina

Notizie introduttive sul paese di Tesis

Ebbi la fortuna di essere parroco a Tesis negli anni novanta del 1900. E’ un borgo molto antico,Tesis, una frazione del comune di Vivaro, in provincia di Pordenone. Probabilmente risale al tempo dei romani, quando il grosso paese vicino, Maniago, si chiamava Manlii Ager, a ricordo di un terreno di grandi dimensioni dato come ricompensa a un comandante di una legione romana nel Forum Julii. Ebbene in quel periodo ebbi modo di avere tra le mani documenti dal ‘500 fino ai primi anni del 1900. Registri di nascite, matrimoni, morti; e altre carte, lettere buttate in disordine dentro una cassapanca. Perlustrai il tutto e ne venne fuori quanto scrivo di seguito e che pubblicai in un volumetto in trecento copie, di cui dò l'autorizzazione a Wikisource di rendere di pubblico dominio.


PERCHE' L'EMIGRAZIONE A TESIS

In una relazione epistolare che padre Giacomo Nassutti (parroco a Tesis dal 1832 al 1849) invia alla famiglia Querini di S. Maria in Formosa a Venezia cui il paese di Tesis era tributario e che porta la data del 1835, si legge così:

"Il paese è composto da circa 500 persone tutte miserabili; in tale povertà, il paese è impossibilitato a versare le pur minime imposte".

Forse padre Nassutti (nato a Travesio nel 1790 e morto a Tesis nel 1849) ha ristretto il numero degli abitanti per ottenere un occhio di riguardo da parte della famiglia Querini. Gli abitanti, probabilmente, erano in numero maggiore. Ma non di tanto. Comunque, egli fotografa la condizione di Tesis agli inizi del 1800. Una condizione di grande povertà tanto che il paese non può dare nemmeno quelle tasse pattuite e che erano già di per sé poca cosa.

Il tesano ha combattuto contro la povertà del luogo per secoli. Le pietre piccole e grandi che ancor oggi sono raccolte qua e là a mucchi ai limiti dei campi lavorativi testimoniano la fatica di strappare, generazione dopo generazione, ai magredi suolo da rendere fertile per produrre frumento, segale, mais; per procurare foraggio al bestiame ed anche per coltivare gli orti.

La situazione era tale che non offriva altra possibilità, quando le circostanze lo consentirono, se non quella di fare i fagotti e di emigrare in cerca di lavoro.Soprattutto verso il 1850 quando le bocche da sfamare diventarono troppe, come vedremo nella seconda parte di questo scritto. Sul posto di lavoro, a Trieste o a Murano e a Venezia gli emigranti andavano a piedi e con i mezzi di fortuna che incontravano lungo la strada, cioè carri, carretti. I documenti parrocchiali rilevano che solo verso il 1870 si cominciò a far uso del treno per recarsi, per esempio, a Udine.

Presumibilmente in quello stesso periodo i tesani si recavano col treno anche a Venezia e a Trieste.


Le donne di Tesis

Le donne, mentre i loro uomini erano assenti per lavoro, avevano il loro bel daffare per tenere unita la famiglia e affrontare i mille problemi ad essa collegati: educazione dei figli, malattie, nascite e inevitabili morti. Nei campi esse svolgevano i lavori necessari in ogni stagione, mentre per i lavori più impegnativi aspettavano i mariti al loro ritorno. Occupazione non indifferente era, poi, il mantenimento dei vari animali della stalla e del cortile.

Le donne che allattavano, e ciò capitava molto spesso allora, avevano anche un'altra attività. Con l'aiuto di qualche familiare andavano a Venezia, al Pio Luogo, a prendere i bambini che erano stati abbandonati appena nati e se li portavano a casa per dar il loro latte, venendo per questo pagate. Pochi di questi bambini sopravvivevano.

Nel periodo che va dal 1780 ai 1800 il Registro dei morti annota la morte di una ventina di lattanti del Pio Luogo di Venezia. Comunque sia, in questo modo anche le donne contribuivano a fare entrare in casa del denaro.