Canti (Leopardi - Donati)/XXI. A Silvia: differenze tra le versioni

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Silvia, rimembri ancora
Silvia, rimembri ancora
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Quando beltà splendea
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
E tu, lieta e pensosa, il limitare{{R|5}}
Di gioventù salivi?
Di gioventù salivi?


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Stanze, e le vie dintorno,
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta
Allor che all'opre femminili intenta{{R|10}}
Sedevi, assai contenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
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Così menare il giorno.
Così menare il giorno.


Io gli studi leggiadri
Io gli studi leggiadri{{R|15}}
Talor lasciando e le sudate carte,
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,{{R|20}}
Ed alla man veloce
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.{{R|25}}
Lingua mortal non dice
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.
Quel ch'io sentiva in seno.
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Che pensieri soavi,
Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
Quale allor ci apparia{{R|30}}
La vita umana e il fato!
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
E tornami a doler di mia sventura.{{R|35}}
O natura, o natura,
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
Perché non rendi poi
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Inganni i figli tuoi?
Inganni i figli tuoi?


Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,{{R|40}}
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
La dolce lode or delle negre chiome,{{R|45}}
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
Né teco le compagne ai dì festivi
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Anche peria fra poco
Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei
La speranza mia dolce: agli anni miei{{R|50}}
Anche negaro i fati
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!
Mia lacrimata speme!{{R|55}}
Questo è quel mondo? questi
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero
All'apparir del vero{{R|60}}
Tu, misera, cadesti: e con la mano
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
Mostravi di lontano.
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Versione delle 10:38, 11 ott 2006

Canti/XXI. A Silvia
19-20 aprile 1828

 
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare5
Di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all'opre femminili intenta10
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri15
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il tempo mio primo
E di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni del paterno ostello
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,20
Ed alla man veloce
Che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
Le vie dorate e gli orti,
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.25
Lingua mortal non dice
Quel ch'io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
Che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia30
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un affetto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.35
O natura, o natura,
Perché non rendi poi
Quel che prometti allor? perché di tanto
Inganni i figli tuoi?

Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,40
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,45
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Né teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.

Anche peria fra poco
La speranza mia dolce: agli anni miei50
Anche negaro i fati
La giovanezza. Ahi come,
Come passata sei,
Cara compagna dell'età mia nova,
Mia lacrimata speme!55
Questo è quel mondo? questi
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questa la sorte dell'umane genti?
All'apparir del vero60
Tu, misera, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.

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