Rime (Stampa)/Rime d'amore/XIV: differenze tra le versioni

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<poem>
<poem>
Che meraviglia fu, s'al primo assalto,
Che meraviglia fu, s’al primo assalto,
giovane e sola, io restai presa al varco,
giovane e sola, io restai presa al varco,
stando Amor quindi con gli strali e l'arco,
stando Amor quindi con gli strali e l’arco,
e ferendo per mezzo, or basso or alto,
e ferendo per mezzo, or basso or alto,
indi 'l signor che 'n rime orno ed essalto
indi ’l signor che ’n rime orno ed essalto
quanto più posso, e 'l mio dir resta parco,
quanto più posso, e ’l mio dir resta parco,
con due occhi, anzi strai, che spesso incarco
con due occhi, anzi strai, che spesso incarco
han fatto al sole e con un cor di smalto?
han fatto al sole e con un cor di smalto?
Ed essendo da lato anche imboscate,
Ed essendo da lato anche imboscate,
ch'a modo nessun fess'io difesa,
ch’a modo nessun fess’io difesa,
alla virtute e chiara nobiltate?
alla virtute e chiara nobiltate?
Da tanti e ta' nemici restai presa;
Da tanti e ta’ nemici restai presa;
né mi duol, pur che l'alma mia beltate,
né mi duol, pur che l’alma mia beltate,
or che m'ha vinta, non faccia altra impresa.
or che m’ha vinta, non faccia altra impresa.
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Versione delle 22:15, 7 ott 2010

Rime d'amore - XIII Rime d'amore - XV

 
Che meraviglia fu, s’al primo assalto,
giovane e sola, io restai presa al varco,
stando Amor quindi con gli strali e l’arco,
e ferendo per mezzo, or basso or alto,
indi ’l signor che ’n rime orno ed essalto
quanto più posso, e ’l mio dir resta parco,
con due occhi, anzi strai, che spesso incarco
han fatto al sole e con un cor di smalto?
Ed essendo da lato anche imboscate,
sì ch’a modo nessun fess’io difesa,
alla virtute e chiara nobiltate?
Da tanti e ta’ nemici restai presa;
né mi duol, pur che l’alma mia beltate,
or che m’ha vinta, non faccia altra impresa.