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Pagina:Arabella.djvu/187: differenze tra le versioni

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'''In casa delle due “beate„'''
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Qualche giorno dopo quest’incontro, verso sera, la Colomba, la Nunziadina e Ferruccio finivano di desinare nella scarsa luce del crepuscolo - eravamo ai primi di aprile - colle finestre aperte sulla bella pianta di castagno amaro e sui giardini vestiti del bel verde tenero della primavera, quando a un tratto l’uscio sbatté e venne dentro il Berretta, colla faccia stravolta, cogli occhi fuori dalla testa, pallido come la morte.
Qualche giorno dopo quest’incontro, verso sera, la Colomba, la Nunziadina e Ferruccio finivano di desinare nella scarsa luce del crepuscolo - eravamo ai primi di aprile - colle finestre aperte sulla bella pianta di castagno amaro e sui giardini vestiti del bel verde tenero della primavera, quando a un tratto l’uscio sbatté e venne dentro il Berretta, colla faccia stravolta, cogli occhi fuori dalla testa, pallido come la morte.
— Dio buono, che vi è capitato?— gridarono a una voce le due donne. —A quest’ora? che volete, che c’è di brutto?
— Dio buono, che vi è capitato? — gridarono a una voce le due donne. — A quest’ora? che volete, che c’è di brutto?
Il vecchio portinaio venne avanti, si lasciò cadere sulla sedia, come un uomo che si sfascia, e disse:
Il vecchio portinaio venne avanti, si lasciò cadere sulla sedia, come un uomo che si sfascia, e disse:
—Sono un uomo morto—.
— Sono un uomo morto.
—Che cosa dite, adesso?— gridò la Colomba già eccitata da quell’improvvisa apparizione. E muovendosi per la stanza, soggiunse: —Aspettate che accendo la lucerna—.
— Che cosa dite, adesso? — gridò la Colomba già eccitata da quell’improvvisa apparizione. E muovendosi per la stanza, soggiunse: — Aspettate che accendo la lucerna.
Il Berretta con una mano tremante di paralitico fe’ segno a Ferruccio di chiudere l’uscio e le finestre.
Il Berretta con una mano tremante di paralitico fe’ segno a Ferruccio di chiudere l’uscio e le {{Pt|fine-|finestre.}}

Versione delle 16:30, 8 gen 2011


I.


In casa delle due “beate„


Qualche giorno dopo quest’incontro, verso sera, la Colomba, la Nunziadina e Ferruccio finivano di desinare nella scarsa luce del crepuscolo - eravamo ai primi di aprile - colle finestre aperte sulla bella pianta di castagno amaro e sui giardini vestiti del bel verde tenero della primavera, quando a un tratto l’uscio sbatté e venne dentro il Berretta, colla faccia stravolta, cogli occhi fuori dalla testa, pallido come la morte.

— Dio buono, che vi è capitato? — gridarono a una voce le due donne. — A quest’ora? che volete, che c’è di brutto?

Il vecchio portinaio venne avanti, si lasciò cadere sulla sedia, come un uomo che si sfascia, e disse:

— Sono un uomo morto.

— Che cosa dite, adesso? — gridò la Colomba già eccitata da quell’improvvisa apparizione. E muovendosi per la stanza, soggiunse: — Aspettate che accendo la lucerna.

Il Berretta con una mano tremante di paralitico fe’ segno a Ferruccio di chiudere l’uscio e le fine-