Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/22: differenze tra le versioni

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Sarìa Tiranno; dell'inerme Oreste
{{r|270}}Nemico; e forse, ahi, che in pensarlo agghiaccio!
Ne saria l'uccisor. Tu Madre, il Figlio
Affideresti a chi ti ambisce il Trono?
Affideresti di Tieste al Figlio
Il Nepote d'Atreo? ... Ma invano io varco
{{r|275}}Teco il confin di filial rispetto.
Giova a entrambe sperar, che vive Atride;
Mel dice il cor. Tu sbandirai del seno,
Solo in vederlo, ogni altra fiamma: ed io,
Qual Figlia il dè pietosa, in petto ognora
{{r|280}}Premer ti giurol'importante arcano.
</poem>
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Ahi me infelice! Il ver ben mi traluce
Ne'detti tuoi: ma di ragion mi splende
Sì breve lampo, misera! ch'io tremo.
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Versione delle 12:42, 27 gen 2011

Sarìa Tiranno; dell'inerme Oreste
270Nemico; e forse, ahi, che in pensarlo agghiaccio!
Ne saria l'uccisor. Tu Madre, il Figlio
Affideresti a chi ti ambisce il Trono?
Affideresti di Tieste al Figlio
Il Nepote d'Atreo? ... Ma invano io varco
275Teco il confin di filial rispetto.
Giova a entrambe sperar, che vive Atride;
Mel dice il cor. Tu sbandirai del seno,
Solo in vederlo, ogni altra fiamma: ed io,
Qual Figlia il dè pietosa, in petto ognora
280Premer ti giurol'importante arcano.

Clitennestra

Ahi me infelice! Il ver ben mi traluce
Ne'detti tuoi: ma di ragion mi splende
Sì breve lampo, misera! ch'io tremo.