Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/28: differenze tra le versioni

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<p style="text-indent:0em; letter-spacing:5px; font-size:large">SCENA SECONDA.</p>

<p style="text-indent:0em; font-size:medium">{{Sc|Elettra}}, {{Sc|Clitennestra}}, {{sc|Egisto}}.</p> </div>
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{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
<poem>
{{xx-larger|E}}Cco sereno il dì; caduto ai venti
L'orgoglio, e questo già il mugghiar dell'onda.
Volta in certezza è nostra speme, in gioja
{{r|80}}Ogni timor: già di Midèa l'ambìto
Porto afferrando van le Greche navi,
E di lontan vedi lor cime al cielo
Erger, qual densa mobile foresta.
O Madre, è salvo il tuo Consorte, il mio
{{r|85}}Genitor vive: odo, ch'Ei primo a terra
Balzò; che ratto già ver noi si move;
Già d'Argo quasi sulle porte Ei giunge:
O Madre, e tu quì stai?
</poem>
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<poem>::::::Rimembra, Egisto,</poem>

Versione delle 13:43, 29 gen 2011


SCENA SECONDA.

Elettra, Clitennestra, Egisto.



Elettra.

ECco sereno il dì; caduto ai venti
L'orgoglio, e questo già il mugghiar dell'onda.
Volta in certezza è nostra speme, in gioja
80Ogni timor: già di Midèa l'ambìto
Porto afferrando van le Greche navi,
E di lontan vedi lor cime al cielo
Erger, qual densa mobile foresta.
O Madre, è salvo il tuo Consorte, il mio
85Genitor vive: odo, ch'Ei primo a terra
Balzò; che ratto già ver noi si move;
Già d'Argo quasi sulle porte Ei giunge:
O Madre, e tu quì stai?

Clitennestra.

Rimembra, Egisto,