Pagina:Macbeth.djvu/106: differenze tra le versioni
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:Bella al par che prudente? E senza sdegno |
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:Ascoltar li potea quel buon signore |
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:Respingere l'accusa? Oh, molto adunque |
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:Com'io dissi, prudente! E se per caso |
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:Malcomo e Donalban (che Dio nol voglia!) |
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:Cadessero in quell'ugne, io v'assecuro |
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:Dovrebbero imparar qual fio si merti |
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:L'assasinio d'un padre: e tal saria |
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:Pur di Fleanzio. - E il sir di Tife? Un detto |
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:Libero, e il non tener dell'oppressore |
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:L'invito periglioso, alla sua rabbia |
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:L'han fatto segno. Ne sapete? Ignoto |
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:Non v'è dove Macduffo or si ritrovi? |
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:Malcvomo, il primogenito ed erede |
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:Dell'ucciso Duncano a cui Macbetto |
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:La corona ha rapita, or vive in Corte |
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:Di Eduardo, bandito ed onorato |
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:Come un vero monarca, e le amarezze |
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:Dell'esilio non sente. Anco Macduffo |
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:Corse in terra britanna a supplicarvi |
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:Quel santo re di moverci ajuto |
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:Il valoroso condottier Sivaldo, |
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:Perchè, protetto dal Signore, abbatta |
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:Il cruento tiranno, e ne ridoni |
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:Le nostre notti di tranquillo sonno; |
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:E perchè dalle mense e dai conviti |
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:Ne allontani il pugnal dell'assassino,</poem> |
Versione delle 20:11, 30 gen 2011
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Bella al par che prudente? E senza sdegno
Ascoltar li potea quel buon signore
Respingere l'accusa? Oh, molto adunque
Com'io dissi, prudente! E se per caso
Malcomo e Donalban (che Dio nol voglia!)
Cadessero in quell'ugne, io v'assecuro
Dovrebbero imparar qual fio si merti
L'assasinio d'un padre: e tal saria
Pur di Fleanzio. - E il sir di Tife? Un detto
Libero, e il non tener dell'oppressore
L'invito periglioso, alla sua rabbia
L'han fatto segno. Ne sapete? Ignoto
Non v'è dove Macduffo or si ritrovi?
lenox.
Malcvomo, il primogenito ed erede
Dell'ucciso Duncano a cui Macbetto
La corona ha rapita, or vive in Corte
Di Eduardo, bandito ed onorato
Come un vero monarca, e le amarezze
Dell'esilio non sente. Anco Macduffo
Corse in terra britanna a supplicarvi
Quel santo re di moverci ajuto
Il valoroso condottier Sivaldo,
Perchè, protetto dal Signore, abbatta
Il cruento tiranno, e ne ridoni
Le nostre notti di tranquillo sonno;
E perchè dalle mense e dai conviti
Ne allontani il pugnal dell'assassino,