Vai al contenuto

Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/43: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<poem>
Altro a destar fuorchè il terror? Quei casti
Teneri amplessi suoi; quei dolci detti
Semplici, e veri; e quelli a mille a mille
Segni d'amor non dubbj, onde sì grave
{{r|15}}M'era il partir, sì lusinghiera speme,
Sì desiderio, sospirato il punto
Del ritornar; deh! dimmi, or perchè tutti,
E in maggior copia non ritrovo in lei?
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
<poem>
Padre, Signor, tai nomi in te raccogli
{{r|20}}Che non men riverenza al cor ne infondi,
Che amor. Due lustri tua Consorte visse
In preda a rio dolore: un giorno, il vedi,
Quant'egli è poco a ristorare i lunghi
Sofferti affanni. Il suo silenzio...
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Agaménnone.}}}}}}
<poem>
:::::::Oh quanto
{{r|25}}Meno il silenzio mi stupì da prima,
Ch'ora i composti studiati accenti!
Oh come mal s'avvolge affetto vero
Fra pompose parole! un tacer havvi
</poem>

Versione delle 11:34, 11 feb 2011

Altro a destar fuorchè il terror? Quei casti
Teneri amplessi suoi; quei dolci detti
Semplici, e veri; e quelli a mille a mille
Segni d'amor non dubbj, onde sì grave
15M'era il partir, sì lusinghiera speme,
Sì desiderio, sospirato il punto
Del ritornar; deh! dimmi, or perchè tutti,
E in maggior copia non ritrovo in lei?

Elettra.

Padre, Signor, tai nomi in te raccogli
20Che non men riverenza al cor ne infondi,
Che amor. Due lustri tua Consorte visse
In preda a rio dolore: un giorno, il vedi,
Quant'egli è poco a ristorare i lunghi
Sofferti affanni. Il suo silenzio...

Agaménnone.

Oh quanto
25Meno il silenzio mi stupì da prima,
Ch'ora i composti studiati accenti!
Oh come mal s'avvolge affetto vero
Fra pompose parole! un tacer havvi