Le rime della Selva/Parte seconda/Lagrime: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: creazione area dati
CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: aggiustamento parametri
Riga 1: Riga 1:
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>[[Le rime della Selva/Parte seconda
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>[[Le rime della Selva/Parte seconda|Parte seconda]] - Lagrime<section end="sottotitolo"/>
|Parte seconda]] - Lagrime<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../Canone d'arte<section end="prec"/>
<section begin="prec"/>../Canone d'arte<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../L'oriuolo a cuculo<section end="succ"/>
<section begin="succ"/>../L'oriuolo a cuculo<section end="succ"/>

Versione delle 23:36, 20 apr 2011

Parte seconda - Lagrime

../Canone d'arte ../L'oriuolo a cuculo IncludiIntestazione 19 giugno 2009 75% raccolte di poesie

Parte seconda - Canone d'arte Parte seconda - L'oriuolo a cuculo


 
Sì, veramente, dansi
 Di strani casi al mondo:
 Questa mattina in fondo
 A un valloncello io piansi.

Ah, fu proprio uno schianto!
 Piansi come un bambino!
 Eran degli anni, opino,
 Che non avevo pianto.

Piansi. Perchè? Davvero
 Nol saprei dir. Qualcosa
 M’affogava. Che cosa?
 Nel saprei dir: mistero!

Piansi proprio con gusto,
 E senz’essere alticcio.
 Credete per capriccio?
 Io per capriccio? Giusto!

Piansi naturalmente,
 Guardando il bosco e il monte;
 Piansi, come una fonte
 Versa l’acqua lucente.

Non era doglia acerba;
 Non cruccio alfin disciolto:
 Piovevan dal mio volto
 Le lagrime sull’erba.

Sull’erba molle e rada,
 Che tremava alla brezza;
 Sull’erba non avvezza
 A sì fatta rugiada.

Piansi forse due ore,
 In silenzio, soletto:
 Dolcemente nel petto
 Mi si struggeva il core.

E dal cor che per vana
 Speme s’accese e amò,
 Fiorivami non so
 Che musica lontana;

Come un puro e solenne
 Canto d’angioli santi
 Che per cieli raggianti
 Battessero le penne.

Lagrime senza inganno,
 Lagrime oneste e care,
 Son molti che le rare
 Vostre virtù non sanno.

Voi, mentre discendete
 Silenzïose e lente,
 Ogni cruccio rodente
 Dall’anima stergete,

Ed ogni voglia impura,
 Ed ogni reo pensiero,
 Onde s’offusca il vero
 E il cor si disnatura.

Lagrime dolci e schiette,
 Che dall’imo sgorgate,
 Lagrime consolate,
 Lagrime benedette;

Come per mite piova
 L’illanguidita pianta,
 Così per voi l’affranta
 Anima si rinnova.