Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/194. Del colore che non mostra varietà in varie grossezze d'aria

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Parte seconda
194. Del colore che non mostra varietà in varie grossezze d'aria

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/193. Qual colore farà ombra piú nera Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/195. Della prospettiva de' colori IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

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194. Del colore che non mostra varietà in varie grossezze d'aria
Parte seconda - 193. Qual colore farà ombra piú nera Parte seconda - 195. Della prospettiva de' colori
Possibile è che un medesimo colore non faccia mutazione in varie distanze, e questo accadrà quando la proporzione delle grossezze dell’aria e le proporzioni delle distanze che avranno i colori dall’occhio sia una medesima, ma conversa. Provasi: a sia l’occhio, h sia un colore qual tu vuoi, posto in un grado di distanza remoto dall’occhio, in aria di quattro gradi di grossezza; ma perché il secondo grado di sopra amnl ha la metà piú sottile, l’aria portando in essa il medesimo colore, è necessario che tal colore sia il doppio piú remoto dall’occhio che non era prima; adunque porremo i due gradi af ed fg discosto dall’occhio, e sarà il colore g; il quale poi alzando nel grado di doppia sottilità alla seconda manl, che sarà il grado ompn, egli è necessario che sia posto nell’altezza e, e sarà distante dall’occhio tutta la linea ae, la quale si prova valere in grossezza d’aria quanto la distanza ag, e provasi cosí: se ag, distanza interposta da una medesima aria infra l’occhio e il colore, occupa due gradi e mezzo,1 questa distanza è sufficiente a fare che il colore g alzato in e non varii di sua potenza, perché il grado ac e il grado af, essendo una medesima grossezza d’aria, sono simili ed eguali, ed il grado cd, benché sia eguale in lunghezza al grado fg, non è simile in grossezza d’aria, perché gli è mezzo nell’aria di doppia grossezza all’aria di sopra, della quale un mezzo grado di distanza occupa tanto il colore, quanto si faccia un grado intero dell’aria di sopra, che è il doppio piú sottile che l’aria che gli confina di sotto. Adunque, calcolando prima le grossezze dell’aria e poi le distanze, tu vedrai che i colori variati di sito non avranno mutato di bellezza; e diremo cosí per la calcolazione della grossezza dell’aria il colore h è posto in quattro gradi di grossezza d’aria; g colore è posto in aria di due gradi di grossezza; e colore si trova in aria di primo grado di grossezza. Ora vediamo se le distanze sono in proporzione eguale, ma conversa. Il colore e si trova distante dall’occhio a due gradi e mezzo di distanza; il g due gradi, l’ h un grado; questa distanza non si scontra con la proporzione della grossezza; ma è necessario fare una terza calcolazione, e quest’è che ti bisogna dire: il grado ac, come fu detto di sopra, è simile ed eguale al grado af, ed il mezzo grado cd è simile ma non eguale al grado ac, perché è un mezzo grado di lunghezza, il quale vale un grado intero dell’aria di sopra.2 Adunque la calcolazione trovata satisfa al proposito, perché ac vale due gradi di grossezza dell’aria di sopra ed il mezzo grado cd ne vale uno intero d’essa aria di sopra, cosicché abbiamo tre gradi in valuta d’essa grossezza di sopra ed uno ve n’è dentro, cioè be3 esso quarto. Seguita: ah ha quattro gradi di grossezza d’aria; ag ne ha ancora quattro, cioè af ne ha due ed fg due altri, che fan quattro; ae ne ha ancora quattro, perché ac ne tiene due ed uno cd, che è la metà di ac e di quella medesima aria, ed uno intero ne è di sopra nell’aria sottile, che fa quattro. Adunque, se la distanza ae non è dupla dalla distanza ag, né quadrupla dalla distanza ah, essa è restaurata dal cd, mezzo grado d’aria grossa, che vale un grado intero dell’aria piú sottile che gli sta di sopra. E cosí è concluso il nostro proposito, cioè che il colore hge non si varia per varie distanze.



Note

  1. Nell’ edizione viennese: "se ag distanza interposta infra l’ occhio e il colore è d’ una medesima aria ed occupa due gradi, e il colore è alzato nella distanza di due gradi e mezzo."
  2. Nel codice seguono le parole : "la quale è posta.... la sottilità all’ aria di sotto."
  3. Nel codice : de.