Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre

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Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/463. Dove è piú chiaro il fumo IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre
Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 463. Dove è piú chiaro il fumo
Le ombre de’ corpi generate dal rossore del sole vicino all’orizzonte sempre saranno azzurre; e questo nasce per l’undecima, dove si dice: la superficie di ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto. Adunque, essendo la bianchezza della parete privata al tutto d’ogni colore, si tinge del colore de’ suoi obietti, i quali sono in questo caso il sole ed il cielo, perché il sole rosseggia verso la sera, ed il cielo dimostra azzurro; e dove è l’ombra non vede il sole, per l’ottava delle ombre, che dice: il luminoso non vede mai le ombre da esso figurate;1 e dove in tal parete non vede il sole, quivi è veduto dal cielo; adunque per la detta undecima, l’ombra derivativa avrà la percussione nella bianca parete di colore azzurro, ed il campo d’essa ombra veduto dal rossore del sole parteciperà del color rosso.



Note

  1. Nel codice: «Nessun luminoso non vede mai,» ecc. Nell’ edizione romana, 1817: «Nessun luminoso non vide mai le ombre del corpo da lui illuminato; quivi è veduto,» ecc.