Vai al contenuto

Utente:Michele-2000

Da Wikisource.

MICHELE AMABILINO SCRITTORE FILOSOFO

Sono nato a Palermo il 23 giugno 1945 in una famiglia borghese, ultimo di quattro figli. Ex operaio ed assistente didattico. Autodidatta mi sono interessato di scienza, filosofia, politica. Autore di testi di filosofia : "La ragione dell'Essere" , "Il Padre", "Alfa e Omega" "Il Creazionismo come elemento di rivoluzione sociale ?" (web). Autore di romanzi di fantascienza : "L'Antica Stirpe", "Altri Cieli Altre Terre", "Istinto di Conservazione" in commercio, sposato.


Un incontro Speciale Racconto di Michele Amabilino

Si chiamava Marco T e l’ho conosciuto in provincia di Torino. Era un giovane piemontese alto e robusto che lavorava in una cascina mentre io a quel tempo tutte le mattine mi recavo in una piccola fabbrica per il mio turno di lavoro. Lo incontravo in un piccolo bar e ognuno di noi consumava la propria colazione, lui con la sua utilitaria per raggiungere il suo posto di lavoro, io utilizzando un treno locale. Non ricordo i contenuti delle nostre conversazioni ma uno in particolare, mi ha impressionato. Lo racconto in breve… Era una mattina piovosa, buia, d’autunno. Se la trovò davanti , infreddolita e inzuppata di pioggia. Una ragazzetta di circa 13 anni con le treccine nere e che gli chiedeva un passaggio. A vederla così nella pioggia, Marco si impietosì e si fermò e si rivolse alla ragazza. -Dai, sali altrimenti ti prendi un malanno… La ragazza esitò ma poi aprì la portiera e si sedette vicino all’uomo. Così a vederla, faceva pena quanto era bagnata e infreddolita. -Ma come ti è venuto in mente di uscire con questo tempo… -disse l’uomo come un rimprovero. -La ragazza a disagio : -Si è messo a piovere all’improvviso… -L’uomo : -Io mi fermo al prossimo paese. La ragazza : -Io ancora prima. Questa risposta impensierì l’uomo perché non ricordava nessuna casa in quella strada, c’erano prati e nient’altro. Di tanto in tanto sbirciava l’adolescente così per curiosità. -Come ti chiami ? La ragazza : -Silvia. L’uomo : -Mi sembra strano a quest’ora di vederti qui, fuori paese, in un mattino così, -disse preoccupato. La ragazza : -No, non vado più da tanto tempo. L’uomo si concentrò a guidare e non chiese altro, comunque, gli sembrava strano quell’incontro. Dopo qualche chilometro, la ragazza : -Mi fai scendere ? L’uomo : -Qui ? Ma non c’è niente e continua a piovere… -Per favore, fammi scendere…-insistì la ragazza. L’uomo annuì e fermò la macchina, la ragazza scese, ringraziò del passaggio e chiuse la portiera della macchina. Marco l’osservò con stupore, continuava a camminare quasi a ridosso di un muro che circondava un cimitero, quello del paese. La vide che si fermava ora davanti un cancelletto chiuso e con la mano, salutava. L’uomo continuò la sua marcia e guardando nello specchietto retrovisore, vide la ragazza esitare vicino al cancello poi, accadde qualcosa di inspieganile, non c’era più. Si fermò di colpo, guardò meglio dietro di sé, era davvero sparita. Non c’era niente che potesse nascondere la vista della ragazza e lui non aveva le traveggole. Rabbrividì dal freddo o forse, dalla paura perché per un istante comprese di aver incontrato uno spirito inquieto. 1980