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Diploma alle Istituzioni Benemerite ESPOSIZIONE NAZIONALE d'Igiene e di Educazione Infantile MILANO 1891


LE COLONIE CLIMATICHE AUTUNNALI PER FANCIULLE E FANCIULLI

ORIGINI - ORGANISMO - SVILUPPO LE COLONIE AUTUNNALI PER FANCIULLI E FANCIULLE

Origini

E'comune a Milano - specie nel ceto medio (esercenti, professionisti, piccoli commercianti, artieri, ecc.) - l'uso di affidare i propri figli, durante le vacanze scolastiche autunnali, al balio o a qualche parente o conoscente di campagna. -Questo, pedagogicamente parlando, è un errore, osserva monsignor Dupanloup, perchè in costoro manca l'autorità. - E quando le vacanze sono lunghe, aggiunge Lambruschini, - massime nelle famiglie ove c'è poca sorveglianza e regola, anche giovanetti, che pure erano modelli di saviezza e di bontà,si rilassano e arrecano qualche affanno. così va perduto il bene con tanta fatica ottenuto nella scuola e i giovanetti-abituandosi all'ozio -si fanno dissipati,indisciplinati,mentre sarebbe necessario che non avessero a perdere amore al lavoro, all'ordine, alla disciplina. La grave questione fu spesso oggetto di studio da parte di pedagogisti e di maestri.Nel 1885,l'Associazione Pedagogica Italiana, all'ora esistente in Milano,si occupava dell'importantissimo argomento e nell'Assemblea Straordinaria del 1 novembre accogliendo a voti unanimi le conclusioni di una dotta relazione presentata dallo stesso presidente prof. cav. Sangalli, si proclama la necessità di Colonie Alpine,sul modello delle finora esistente "Cura Climatica Gratuita"ove le famiglie, impossibilitate a prendersi una villeggiatura o a far campagna, potessero inviare, con poca spesa, i fanciulli grandicelli a ritremprare le propie forze nelle aure salutari montagne. Nelle relazione citata era, fra le altre cose,affermato che "in molti casi la famiglia dimentica quel freno col quale devesi trattenere la foga dei ragazzi" e quindi "le vacanze sono male impiegate e non raggiungono il loro scvopo nè dal lato igienici,nè dal lato educativo.L'adunanza passava subito alla nomina di una commissione alla quale fu deferito l'incarico di formulare un progetto completo e circostanziato e di trattare colle Autorità Scolastiche per l'attuazione di un primo esperimento - (Atti Soc.Ped. italiana assemblea del 1 novembre 1885) - Ma poco dopo l'Associazione Pedagogica si scioglieva e il Comitato della Curva Climatica gratuita - che solo avrebbe potuto, per competenza e affinità di scvpo, farsi iniziatore delle Colonie Alpine a pagamento, - volendo, e a ragione, dedicare la propia attività a esclusivo vantaggio della classe povera e dovendo attendere al propio definitivo assetto - non credette di raccogliere il voto degli insegnanti milanesi. L'ottima idea non poteva cadere.Sul principio dell'anno scolastico 1887-88 fra i maestri della Scuola Comunale al Lentasio si costituiva un comitato per istudiare la fondazione di Colonie Climatiche autunnali per fanciulli e fanciulle di condizione civile.Appena iniziati i lavori le parecchie e non lievi difficoltà che si presentsrono parvero a qualcuno dei membri della commissione insormontabili,sicchè questa si trovo ridotta ai maestri:Pietro Aggradi,Carlo Crotti,Giovanni Vincenzo Gallotti,Vittorio Emanuele Mariani. Stabilito come caposaldo il concetto che l'Istituzione, anziché proporsi uno scopo di lucro, doveva limitarsi a chiedere alle famiglie solo quanto fosse necessario per far fronte alle spese e che intendeva devolvere a bene fizio della « Pia Cura Climatica » - appena allora eretta in corpo morale - gli eventuali avanzi che fossero derivati dopo il periodo d'impianto - il Comitato indirizzava in aprile alle famiglie una Circolare dichiarante gli scopi delle Colonie Climatiche Autunnali e poco appresso elaborava e presentava un Regolamento a esplicazione dei propri intenti. Si lusingavano gli iniziatori che la veste di pubblici insegnanti fosse sufficiente garanzia, perché le famiglie avessero ad affidare loro per un mese o due gli stessi giovanetti che, per 10 mesi, da essi ricevono istruzione ed educazione : si lusingavano altresì che non fossero necessari nomi illustri per la riescita d'un'impresa che era, più che altro, un'opera buona. Pur troppo ebbero a provare forti delusioni. Le famiglie non risposero all'appello; solo le Presidenze della « Cura Climatica gratuita e dell'Associazione Generale fra gl'impiegati civili » a cui - per comunanza d'intenti e per la classe speciale che rappresentano - il Comitato delle Colonie s'era rivolto, risposero con due ordini del giorno di cui si riferiscono le parti salienti.

Milano, 16 aprile 1888. « Il Consiglio Direttivo della Pia Istituzione per la Cura Climatica Gratuita, presa notizia della proposta per la costituzione d'una Colonia Climatica Autun nale per fanciulli e fanciulle di condizione civile, avuta cognizione dei regolamenti che debbono guidare e svolgere la nuova Istituzione,loda l'iniziativa e fa voti che corrisponda all'intento igienico-educativo, cui mira l'opera Pia della Cura «Climatica Gratuita. » L'egregio signor presidente dott. Malacchia De Cristoforis accompagnava la deliberazione con questo parole : «Aggiungo la mia particolare compiacenza di veder seguito il nostro esempio, «comunque sotto forma diversa, ma pur sempre utilissima. »

Milano, 15 maggio 1888. «Il Comitato dell'Associazione generale fra gli impiegati civili di Milano applaude « all'Istituzione delle Colonie Climatiche Autunnali per fanciulli e fanciulle di condizione civile, siccome d'incontestabile utilità al miglioramento fisico della gioventù. «E ritenendo essere affatto escluso ogni proposito di speculazione da parte degli iniziatori, raccomanda la nuova Istituzione ai signori Rappresentanti perché vogliano portarla a conoscenza dei soci del rispettivo gruppo. « Dott. G. SINIGAGLIA, presidente. »

Ma, come si disse più sopra, difficilmente si riesce, con risorse modeste, ad attirare l'attenzione e a guadagnare la fiducia del pubblico. La stampa cittadina, che aveva accolto molto favorevolmente l'idea, ben presto, forse temendo di servire a una speculazione, si mostrò tiepida e spesso rifiutò di pubblicare i comunicati concernenti la novella Istituzione. - L'Onorevole Giunta Municipale di Milano, nella considerazione che 1' Istituzione, per quanto lodevole dal lato della pratica utilità, aveva carattere privato, impediva che il Comitato si presentasse direttamente alle famiglie colla diffusione delle Circolari nelle Scuole Pubbliche. Le difficoltà aumentavano a ogni piè sospinto. Ciò non pertanto i promotori non si perdettero d'animo. Convinti della bontà dell'idea che avevano messo avanti, gelosi della propria iniziativa, non esitarono ad assumere ogni responsabilità morale e materiale. Avrebbero essi potuto, formando una Cooperativa sull' esempio di altre consimili già esistenti in altre città, premunirsi contro possibili sbilanci finanziari ; - avrebbero potuto , mettendosi sotto l' egida di nomi conosciuti , facilitare e non poco, il loro compito ; - avrebbero anche potuto, ammantando la nascente Istituzione sotto la facile veste della pubblica beneficenza, farsi una nicchia, pur che fosse, senza arrischiar del proprio : - ma i nuovi studi e i nuovi tentativi implicavano un ritardo nell'effettuazione dell'idea, compromettevano l'esito finale, per cui, decisi ad affrontare la situazione colle sole proprie forze, deliberarono d'iniziare la Colonia anche con tre alunni. In giugno si aveva un iscritto. Il Comitato doveva abbandonare le trattative in corso per un locale grandioso (Collegio di S. Pedrino a Varese) e appigionare una modesta casa a Brusimpiano (Lago di Lugano). Le aderenze personali, le assicurazioni fornite da colleghi e amici dei promotori, valsero a rassicurare e a decidere qualche altra famiglia, per cui si arrivò ad un totale di dieci inscritti, fra tutt'e due i mesi. Il 25 luglio 1888 partiva da Milano la prima schiera di alunni. Cosi s'inauguravano le Colonie Climatiche Autunnali, le quali presero uno sviluppo meraviglioso, essendosi avuti 36 inscritti nel secondo e 65 il terzo anno. Prova evidente che a Milano era sentito il bisogno di una simile Istituzione e che l'ordinamento delle Colonie rispondeva alle esigenze dei fanciulli e delle famiglie. La questione delle vacanze scolastiche autunnali, che tanto aveva affaticato i pedagogisti, i maestri, gl'igienisti, entrava nella fase risolutiva e accanto alla Pia Cura Climatica, sorgevano le Colonie Climatiche Autunnali a vantaggio della classe media e la nostra Milano contava una nuova istituzione, modesta certo, ma non per questo meno utile, meno necessaria delle altre. Organismo

La Circolare diramata nell'aprile 88 dal Comitato fondatore dello Colonie, constatava il fatto che : - i fanciulli della nostra città al giungere delle vacanze si trovano deperiti di salute e sentono il bisogno di far del moto, di respirare aria buona, vivificante e rilevava che: mentre l' Opera Pia della Cura Climatica provvede ai poveri e i ricchi hanno comodi e mezzi per recarsi ai monti e ai bagni, la classe media, non potendo, per le sue occupazioni, condurre i figli in campagna, deve : o rinunciare al beneficio d'un così efficace mezzo di ricostituzione — o rivolgersi a persone che non possono dare alcuna garanzia della loro attitudine educativa. Le Colonie si proponevano quindi di offrire « un soggiorno ameno e salubre e sopratutto un ambiente sano e morale, un ambiente educativo ed istruttivo, un regime di vita igienico per cui i fanciulli potessero senza svantaggio della loro istruzione e della loro educazione, ristorare le forze stremate e riacquistare lena per poi applicarsi con maggior alacrità allo studio. » Tutto ciò col minor dispendio possibile per le famiglie. Ed ecco come il Comitato spera di aver corrisposto alle promesse fatte e di aver raggiunto gl'intenti che si propose.

L'orario delle Colonie divide la giornata in modo ch'essa è tutta un divertimento per i fanciulli: - passeggiata lunga, attraente alla mattina, passeggiata alla sera - parecchie ore di ricreazione libera in giardino o in cortile nei giorni sereni, sotto i portici nei giorni di pioggia - un po' di studio - nuoto - gite in barca canto corale - ginnastica - ballo. « I giovani bisogna divertirli, affinché non si pervertano, » dice De-Maistre. Depoisier aggiunge : « Il divertimento è un dovere, è conforme all'ordine che la Provvidenza vuole si osservi nell'educazione e all'età in cui sono gli educandi, il divertimento vale quanto lo studio, talora vale anche di più. » Se poi si considera che le Colonie devono servire di cura preventiva per giovinetti sani, ma che hanno bisogno di rinvigorirsi, di far del moto, dei bagni di sole, d'aria, d'acqua per non accasciarsi sotto il lavoro del nuovo anno scolastico che li aspetta e sotto le abitudini non sempre igieniche del vivere cittadino, chiaro risulta quanto sia necessario stabilire le Colonie in paesi ameni, salubri, prospicienti un lago e in locali spaziosi, ben soleggiati, provveduti di cortili, portici, giardini. Ora tanto nel primo anno a Brusimpiano (lago di Lugano) come nel secondo a Germignaga (lago Maggiore) e nel terzo e quarto (anno corrente) a Malgrate (lago di Lecco) i Dirigenti credono di aver soddisfatto completamente alle dette condizioni di amenità e salubrità di postura, di comodità di locale. « Movetevi molto e all'aria libera » - raccomanda Mantegazza - o le passeggiate costituiscono la occupazione principale dei piccoli villeggianti. La passeggiata-marcia mattutina (dalle 7 alle 11 1/2) ha per meta i dintorni che, in pianura o in montagna, possono offrire un'attrattiva naturale, industriale, storica. La marcia è sempre aperta da un maestro e dai ragazzi più piccoli i quali servono di norma per ordinare gli alt e la sosta ; alla coda è un altro maestro. Tutti gli alunni sono provveduti d'una fiaschetta per l'acqua ; a tutte le marcio si porta la sacca dei medicinali, (acqua vegeto-minerale, alcool canforato, ammoniaca cerotto, fasce, ecc.) pei casi fortuiti di cadute o indisposizioni momentanee o morsicature. - Durante la marcia si permette una relativa libertà d'azione; quando però la colonna, o allungandosi soverchiamente, o per la sinuosità del terreno, sfugge alla sorveglianza dei maestri, colle cornette da caccia, di cui questi sono sempre provveduti, viene ordinato l'alt. Nelle gite i ragazzi portano il saccapane, nelle escursioni in montagna portano a tracolla la coperta di lana per ripararsi in caso d'improvvisi temporali.- Le soste si fanno ad una grotta, ad una cascatella, in un bosco, sur un prato; — durano circa un'ora e offrono, oltre che un riposo, un modo di divertirsi e d'istruirsi ai fanciulli, i quali, per istintiva curiosità o per amore di sapere, vanno raccogliendo erbe, fiori, insetti, minerali e su tutto rivolgono domando ai maestri. La passeggiata vespertina è più breve, più comoda, più libera.

Sono un complemento delle passeggiate, le gite o escursioni quindicinali (Circolare e regolamento 1888). Si rimane fuori tutta la giornata, si mangia all'aperto sui monti e si ritorna, in ordine di marcia, a cenare in Colonia. Queste escursioni sono per i ragazzi una festa, un premio; formano l'argomento dei loro discorsi per molti giorni; li rendono più arditi, più robusti e anche più buoni.

I bagni, fatti al lago nelle ore più calde della giornata e prima dei pasti, hanno tre scopi ben distinti: quello della pulizia generale del corpo, resa ancor più necessaria per la polvere presa nelle frequenti passeggiate, quello d'igiene preventiva del bagno di sole che « agendo sulla nuda pelle rinvigorisce i sani, fortifica i deboli, giova agli scrofolosi » (Mantegazza), - infine quello di attivare la traspirazione, la respirazione, di mettere opportunamente in moto i muscoli delle braccia e delle gambe, di giovare moralmente all'individuo, abituandolo ad avere fiducia nellep roprie forze, a considerare con serenità e indifferenza il pericolo. « Io vorrei che ogni fanciullo dopo i sette anni sapesse nuotare » cosi Mantegazza

Un divertimento assai appetito dai ragazzi è il remare. Viene concesso per turno e di preferenza ai più docili. Remando e spingendo la barca su una gran distesa d'acqua, i giovinetti acquistano forza e si educano, come nel nuoto, al coraggio. Trattandosi di occupazioni che possono riescire pericolose, è lecito ripetere che, nelle molteplici e svariate esplicazioni della vita in Colonia, la più efficace e diretta sorveglianza di maestri e dirigenti non vien mai meno. In tre anni e con più di 110 alunni - nè alle passeggiate - nè alle gite in montagna - nè in barca - nè al nuoto - nè in giardino - nè in cortile durante la ricreazione libera - si ebbero a deplorare inconvenienti.

Col canto corale, non solo s'ingentiliscono gli animi dei ragazzi, ma si procura loro un' occupazione, diremo meglio, un' istruzione piacevole, specie nei giorni di pioggia, quando sono costretti a rimanere in casa. Nelle prime passeggiate gli allievi danno sfogo alla loro esuberanza di vita, alla loro spensieratezza intonando le canzoni o insipide o banali apprese dalla via, in città - triste e inevitabile scuola. Ma dopo pochi giorni uno scherzo geniale, una canzone educativa, un inno patriotico occupano la loro fantasia ; non sentono più il bisogno del triviale e la Colonia, per dove passa o fa sosta, lascia grata memoria di sè, diffonde un alito di poesia.

Spesso la sera, dopo la lezione di canto, si balla. La musica rende allegri i ragazzi, li eccita a muoversi ; il ballo li stanca e procura loro sonni placidi e ristoratori. Tutti gli alunni hanno un'ora di scuola al giorno; a quelli che devono ripetere esami si fanno lezioni speciali al mattino. Nei giorni di pioggia lo studio viene prolungato, specie per questi ultimi : mai è dato per castigo.

La salute forma la preoccupazione di genitori e dirigenti, l'argomento di tutte le lettere che arrivano in Colonia. A tranquillità delle famiglie la Direzione mantiene un servizio medico costante, affidandolo al medico condotto comunale, il quale tutte le mattine entra a visitare la Colonia ed accorre premurosamente ad ogni chiamata speciale. Oltre a ciò si tiene sempre pronta una cassetta di medicinali per le improvvise e più facili indisposizioni, come contusioni, indisposizioni di stomaco, svenimenti, escoriazioni, ecc.

Le Colonie furono sempre a perte in qualunque giorno e in qualunque ora, - dalla levata al riposo, - alle visite dei parenti e della stampa, - disposizione questa, talora gravosa, ma necessaria per garantire le famiglie.

L'aria buona e il razionale impiego della giornata mantengono vivo e costante il buon appetito. È quindi necessario fornire un vitto, se non ricercato, variato, abbondante, sano, nutritivo. - Il latte liscio o con caffè è sempre bollito, - la minestra si alterna di riso e di pasta, una volta alla settimana risotto, qualche volta polenta - la carne, due volte al giorno, è sempre accompagnata da verdura, insalata, legumi o patate, talora è sostituita da uova, salumi, - raramente pesce, - la frutta, tre volte alla settimana, - il vino due volte al giorno, misurato a seconda dell'età, pane a volontà. Se si tien conto della tenue retta, - cinquanta lire mensili, - si deve convenire che nessun convitto offre un trattamento migliore e che 1' idea della speculazione non guida affatto i Dirigenti le Colonie. - Lo spettacolo che presentano gli alunni nei tre pasti quotidiani è piacevole, gradito, specie alle famiglie che visitano le Colonie. Non è raro di vedere i genitori mettersi accanto ai figli e prendere parte alla refezione.

Il mantenere la disciplina - còmpito sempre arduo - è nel nostro caso reso ancor più difficile, sia dal carattere eminentemente ricreativo, igienico e temporaneo della Istituzione, sia dalla nessuna abitudine dei ragazzi alla vita collettiva. Non pertanto, con un po' di longanimità e specialmente col concedere qualche divertimento straordinario, si riesce - dopo pochi giorni e senza far troppo sentire il distacco della famiglia - a ottenere ,da tutti obbedienza.

I castighi consistono nella privazione di qualche divertimento, nel tener lontano il punito dalla mensa comune, raramente nella segregazione ; mai gli alunni sono-privati anche di una sola parte del cibo o aggravati di lavori scolastici. A mantenere quell'ambiente sano, morale, dilettevole che deve costituire la caratteristica delle Colonie e che forma nello stesso tempo la loro ragione d'essere e il segreto del grandissimo favore in breve tempo acquistatosi nella cittadinanza, concorre - oltre alla continua, variata, geniale occupazione - un metodo di vita educativo senza pedanteria - affinchè non abbia ad annoiaro e a diventar pesante — ordinato solo quel tanto che è necessario perchè la compagine non si sfasci e perchè lo svago non degeneri. Gli stessi promotori tennero finora e terranno per l'avvenire personalmente la direzione delle Colonie. Essi siedono alla stessa tavola dei ragazzi, mangiano gli stessi cibi, tengono i loro letti fra quelli degli alunni, li accompagnano al passeggio, al nuoto, in giardino, in barca, nei giuochi, nei riposi. E quando, per lo sviluppo preso dall'Istituzione, i dirigenti ebbero bisogno di aiuto, si fecero dovere di assumere soltanto maestri delle pubbliche scuole di Milano, come avevano promesso. Consci della grave responsabilità che loro incombe, i fondatori delle Colonie Climatiche Autunnali, continueranno a perseverare nella via che sono tracciata e dal favore avuto finora - traggono argomento a sperare che non verranno loro meno l'appoggio di quanti s'interessano alla gioventù, la fiducia delle famiglie e della cittadinanza. Sviluppo

Anno Primo (1888)

Brusimpiano (Lago di Lugano) fu la prima sede delle Colonie. La postura del paese non può essere migliore per amenità e salubrità. La casa a due piani (il terreno per cucina, refettorio, ecc., il superiore adibito a dormitorio) era ben arieggiata e soleggiata, provveduta di ampio cortile, ombroso giardino e portico. La direzione fu affidata al maestro Mariani, altro dei dirigenti; - lo coadiuvava il maestro Aggradi. Entrambi facevano in tutto e per tutto vita comune cogli alunni. Il sindaco del luogo, cav. Battaglia, concesse gentilmente l'uso della scuola comunale per le lezioni, che si trovò opportuno di fare nel pomeriggio durante le ore più calde. Le passeggiate in pianura ebbero per obbiettivo : Laveno, Ponte Tresa, Porto Ceresio, costeggiando il lago,oppure Figino, Caslano, (con visita allo fornaci di calce) Morcote, sull' altro versante, in territorio svizzero. Nello passeggiate di montagna si visitarono tutto le cime dei colli che circondano Brusimpiano, e Ardena, (500 m. sul mare), le miniere di piombo (2 ore di salita), e più su — Marzio e Quasso al Monte. Meta della prima gita quindicinale fu Lugano (quasi 15 Chilom. di marcia, - ritorno in piroscafo); della seconda - essendo gli allievi allenati - la cima del S. Salvatore, (900 m. di altitudine) con discesa a Lugano e ritorno a piedi. In queste escursioni sempre più si dimostrò l'accorgimento dei ragazzi nello schivare i pericoli, la resistenza, la speditezza nel marciare, — la freschezza, la spontaneità delle loro impressioni. A queste gite, come a quasi tutte le passeggiate, parteciparono ragazzi e ragazze di famiglie villeggianti in paese : Bottalini, Panini, Battaglia, Pisacane ed altre. Tutte le domeniche i ragazzi furono condotti a messa. Quasi tutte le sere si ballava, com'è costume di quei terrazzani, all'aperto, - « esercizio - dice Mante-gazza - dei più utili e salubri ». Una festicciola fu organizzata dai ragazzi alla fine di agosto in occasione della partenza della prima squadra, - con fuochi, illuminazione, musica, ballo, ecc., e con inviti agli amici grandi e piccoli del paese. Nel secondo mese, dal 25 agosto al 25 settembre, si ebbero tre soli alunni, per cui la vita assunse un carattere strettamente famigliare. Restò solo il maestro Mariani coadiuvato dalla moglie. Il medico , durante i due mesi di villeggiatura , venne chiamato due volte in tutto e per leggere indisposizioni; fece però tutte le mattine la visita regolare in Colonia. A questa relazione sono aggiunti come allegati: a) L'effemeride giornaliera. b) L' elenco degli allievi inscritti nel primo anno ; c) Il riassunto della gestione finanziaria. Anno Secondo (1889)

Affinchè le famiglie potessero, con frequenti e improvvisi sopraluoghi, esercitare un efficace controllo sul trattamento che i ragazzi ricevono in Colonia, la Direzione abbandonò la sede di Brusimpiano e prese, dopo molte ricerche, una casa a Germignaga, (5 minuti dalla stazione di Luino, due ore di ferrovia da Milano). Il numero degli inscritti avendo superato di gran lunga le previsioni, si dovette poi appigionare il pianterreno di un'altra casa, che si adattò a refettorio, cucina, sala di studio e di canto, sala a ricevere, ecc, riservando la prima esclusivamente a dormitorio. Anche a Germignaga, ai locali ampi, arieggiati, prospicenti il lago, erano annessi un vastissimo prato, tra la casa e la spiaggia, un freschissimo giardino, un cortile coperto e un porticato. La direzione, essendosi il maestro Aggradi ritirato dal Comitato, fu tenuta dai maestri Crotti e Gallotti, i quali furono coadiuvati dai colleghi Giuseppe Bestetti, Ottorino Lazzari, Giulio Stucchi, Lia Diviani, tutti delle Scuole Pubbliche di Milano. Le innovazioni e migliorie introdotte quest'anno sono: 1.° L'inizio della Sezione Femminile, con due bambine affidate alle cure speciali della moglie del maestro Mariani. 2.° L'introduzione del canto e della ginnastica, resa possibile dall'aumentato numero degli allievi. - (A questo insegnamento attesero i maestri Gallotti e Stucchi). 3.° L'anticipazione del pranzo che si fece a mezzogiorno, invece che alle 5 1/2, per ragioni d'igiene. I ragazzi, infatti, dopo la lunga passeggiata mattutina, hanno un appetito formidabile, - oltre a ciò facendo presto il pasto maggiore hanno campo a meglio digerirlo. 4.° L'anticipazione del bagno, che si fece quasi sempre subito dopo la passeggiata mattutina, causa il vento abbastanza freddo, che di solito si alza dopo le 3 in quel ramo del lago Maggiore. 5.° La riduzione della retta a 50 lire, avendo l'esperienza del primo anno dimostrato che questa somma bastava a supplire alle spese e volendo i Dirigenti mantenersi fermi al loro principio fondamentale di giovare al maggior numero di ragazzi e di mantenersi alieni da ogni idea di speculazione. 6.° L'istituzione di quattro posti semi-gratuiti : allievo Arazzi Attilio per due mesi, Maffioli per un mese, Gialnizio per un mese. Anche a Germignaga la Giunta municipale concesso l'uso dei locali comunali per la scuola: si mantenne però la lezione mattutina in casa per quei pochi che avevano esami da ripetere e che furono poi tutti promossi. Le marcie, numerose e ben ordinate, ebbero per meta Colmegna, Maccagno, Porto Valtravaglia, spesso Bedero, in altura, Dumenza, ecc. Nelle riuscitissime gite quindicinali i ragazzi si portarono : 1.° a Termini sul territorio Svizzero (6 ore di marcia in montagna); 2.°a Brusimpiano (lago di Lugano) andata a piedi costeggiando la Tresa e il lago (22 chilom. circa), ritorno in Piroscafo e ferrovia Ponte-Tresa-Luino ; .° a Veggiona sopra Cannero , traversata del lago in piroscafo, poi 7 ore di montagna ; finalmente a Campagnano sopra Maccagno,- più di 15 chilom. tra andata e ritorno costeggiando il lago e 6 ore di montagna. La stampa di Luino, di Intra e di Arona ebbe parole di elogio per il modo con cui erano dirette le marcie e in generale per tutta la vita in Colonia. Nelle gite in barca, rare perchè il lago a Germignaga è spesso agitato, i ragazzi furono sempre accompagnati da barcaiuoli di Luino e dal maestro Gallotti, esperto nel maneggio del remo o pratico del lago. Molti ragazzi appresero a remare. Si visitarono in barca Colmegna, Maccagno, Cannero, Porto-Valtravaglia, Oggebbio, Ghiffa. Una spedizione guidata dal maestro Gallotti e composta da sei ragazzi dei maggiori già addestrati si spinse fino a Pallanza , ritornando in giornata a forza di remi a Germignaga. L'insegnamento del nuoto, facilitato da una spiaggia estesissima e regolare diede risultati sorprendenti: dopo pochi giorni nessuno più aveva paura a gettarsi in acqua e presto molti si sostennero da sè, senza l'aiuto del maestro. Alla partenza della prima squadra si diede una festicciuola che riesci brillante. Le danze all'aperto dei piccini e dei grandi, l'addobbo primitivo - ma non senza gusto - del locale, l'illuminazione del giardino, i fuochi artificiali, la ottima esecuzione di parecchi cori, l'allegria spontanea e innocente dei ragazzi, lasciarono in tutti favorevole impressione. Le visite dei parenti cominciarono subito dopo la prima settimana e divennero sempre più frequenti, specie nelle domeniche, creando seri imbarazzi ai Dirigenti, per la giusta smania dei parenti di tutto vedere, tutto sapere. Malgrado ciò il Consiglio non volle limitare il controllo, condizionando e regolando comunque le visite. Le Colonie furono visitate da pubblicisti milanesi e da persone ragguardevoli, quali il notaio Bassi, il dott. Grancini, i direttori di Scuole Comunali Morelli e Cesati, il direttore del Corriere del Verbano, ecc. Anche a Germignaga non si ebbero che leggere indisposizioni, guarite in giornata dal Dott. Rossi. Seguono gli allegati d) e) f) , riguardanti l'effemeride giornaliera, l'inscrizione degli allievi, il resoconto finanziario. In quest'anno gl'iniziatori si confermarono sempre più nella decisione di continuare e di dar maggior sviluppo alla loro Istituzione. Anno Terzo (1890)

Persuasi, per il lusinghiero risultato del secondo anno, che era tempo di allargare le basi delle Colonie, i fondatori presero a pigione il già Albergo del Porto, proprietà Testori, posto alla riva del lago, dirimpetto a Lecco, nel comune di Malgrate. I locali numerosi, ben arieggiati, offrono tutti i comodi per ben stabilirvi 100 fanciulli; sono provvisti di portici in tre diversi punti della casa, cortile vasto, ombreggiato giardino, chalet per spogliatoio , che rende più comodo il bagno. Le gite in barca e l'esercizio del remare sono meglio sistemati col noleggio di una lancia per uso esclusivo della Colonia. La Sezione Femminile - affidata alla maestra comunale sig. Anita Dolcini prende posto in locali appositi, indipendenti da quelli occupati dalla Sezione Maschile. Oltre al nuoto e al remare riceve grande impulso il canto, merce l'opera assidua e volonterosa del maestro Giulio Stucchi. La scuola si fa nel salone a terreno, senza uscire, come per l'addietro, dal locale. Per l' aumentato numero di allievi tutti e tro i Dirigenti Crotti, Gallotti, Mariani, dovettero contribuire di persona al buon andamento dell'Istituzione. Essi ebbero per collaboratori oltre ai nominati Stucchi e Dolcini, i maestri Lazzari e Bestetti di Milano. Il territorio di Lecco è, a detta di tutti i competenti, uno dei più felici per varietà e amenità di passeggiate. Queste esercitarono, ancor più del solito, forte attrattiva sui ragazzi. Le passeggiate ordinarie ebbero per meta il Santuario di S. Michele sul pendio del monte Baro, di S. Pietro, di S. Martino, di S. Tommaso sopra Valmadrera, Civate, Valle dell'Oro, Germanedo, Laorca, con visita alle grotte tanto rinomate, Bonacina, Acquate, S. Giovanni, Castello, Ballabio, Olginate, ecc. Nelle trite quindicinali la Colonia fece la salita del M. Baro (900 m.), visitò il Santuario di S. Gerolamo sopra Vercurago, (6 ore di marcia), arrivò a Morterone (900 m.) il villaggio più alto di tatto il territorio, 11 chilom. di continua salita da Lecco, si recò in piroscafo a Bollano. La squadra dei maggiori (12 allievi) guidata dal maestro Gallotti fece cinque salite al Baro, in tempo sempre più breve, tre ascensioni ai Corni di Canzo (m. 1300) ; due ascensioni al Resegone (1876). Gli alunni Anselmi e Foster coi maestri Bestetti e Gallotti dopo aver toccata la cima del Resegone e attraversata la Valsassina, dalla colma di S. Pietro a Pasturo, arrivarono alla vetta della Grigna, (m.2400); quattro giorni di marcia. - La stessa squadra collo stesso maestro Gallotti, si recò, a forza di remi, a Bellagio (30 chil. circa) e tornò in giornata a Malgrate. Per la brevità e comodità del viaggio, molte e frequenti furono le visite delle famiglie, specie in domenica. La Colonia fu onorata altresì dalle visite del Sindaco di Lecco, del compianto abate Stoppani, del Reg. Ispettore e del Direttore delle scuole di questa città, del Cav. Prof. Luppi, direttore nelle scuole comunali di Milano, del Dott. Comandini direttore della Lombardia, della famiglia Vescovi, ecc. Come di solito, alla fine d'agosto, si organizzò una festa di famiglia con numeroso e scelto concorso di invitati. I giornali di Lecco e parecchi fogli milanesi ebbero allora parola d'elogio per la Istituzione e per il contegno dei giovanetti Le visite del medico, più frequenti che negli altri anni per il numero straordinariamente accresciuto di alunni, furono provocate in generale da affezioni di gola (nei quali casi si praticava subito la segregazione) e da indigestioni che si verificavano quasi sempre quando gli alunni passavano una giornata in compagnia dei genitori. I quattro posti semi-gratuiti furono assegnati agli allievi Arazzi Attilio e Caremoli Baldassara per due mesi ciascuno. A parecchi altri fratelli si fecero sconti rilevanti. Mantenendosi in relazione colle famiglie, il Comitato ebbe campo di constatare che durante l'annata gli alunni risentirono i benefici effetti della campagna, resistendo meglio alle fatiche scolastiche e restando immuni da disturbi da cui erano di solito incomodati. Veggasi gli allegati (g (h i).

Condizioni presenti

Per le prossime vacanze autunnali la Sezione Maschile occuperà tutti i locali del già Albergo del Porto e per la Sezione Femminile si fissarono due appartamenti in un caseggiato contiguo. Cosi la Colonia potrà quest'anno ospitare più di 200 alunni (100 per ogni mese di villeggiatura). Non essendosi potuto ancora completare l'arredamento e dovendosi prendere i letti a nolo, l'Istituzione si considera ancora in istato d'impianto. Ciò non pertanto a Direzione decise di aumentare nuovamente pel 1891 il numero dei posti semi-gratuiti (25 lire mensili) portandoli da quattro a sei e di istituire due posti affatto gratuiti sembrando ai fondatori questo il miglior mezzo per giovare alle borse modeste, tanto più che molti non si assoggettano a ricorrere alla carità della Pia Cura Climatica e questa ha pur troppo dei limiti di età e di numero per l'accettazione dei beneficandi, mentre le Colonie possono aumentare da un anno all'altro il numera dei posti. Benchè i genitori molto spesso si riducano all' ultimo momento prima d'inscrivere i figli alle Colonie e gli arrivi e le partenze si effettuino a sbalzi e la permanenza sia molto varia e il numero dei presenti molto fluttuante, ormai possono i sottoscritti, senza tema di essere tacciati di soverchio orgoglio, asserire che l'ordinamento delle Colonie non ha nulla da invidiare alle consorelle istituzioni cittadine e d'altre città. Non è la minore delle loro soddisfazioni quella di essere arrivati a risultati cosi lusinghieri, colle sole loro forze; li incoraggia a sperare che il favore della cittadinanza non verrà loro meno, la persuasione di fare opera buona e utile, la fede che essi hanno nell'avvenire d'un'idea pratica, umanitaria; moderna, il proposito fermo di volersi interamente consacrare al benessere morale e fisico dei giovani.

Il Comitato fondatore e direttivo CARLO CROTTI - V. EMANUELE MARIANI GIOV. VINCENZO GALLOTTI Segretario. Via Vigentina, 6.

Milano. 5 maggio 1891. 13 Anno primo - 1888 - (Brusimpiano) Allegato a) 1. Angaroni Stefano di Agostino -- Portiere municipale. 2. Baroffio Luigi di Ambrogio - Orologiaio (corso Magenta). 3. Borlinetto Oreste di Pietro - Parrucchiere (corso P. Romana). 4. Brambilla Giosuè di Giovanni - Negoziante (piazza S. Nazzaro). 5. Calli Alceste di Giuseppe - Maestro comunale. 6-7. De Donatis Carlo e Francesco di Luigi - Droghiere (via Orefici). 8. Grassi Francesco di Cesare - Caffettiere (via Pesce). 9. Marelli Arturo di Giovanni - Orefice (Via Armorari) 10. Mezzanotti Carlo fu Ernesto - (via Sala, 7). Allegato b) Ore 6 - Levata, pulizia, rivista. Ore 6.30 - Colazione, caffè e latte o zuppa a volontà. Ore 7 - Passeggiata. Ore 11.30 - Seconda colazione - Vino - pano a volontà, piatto carne sempre con verdura. Dalle 11.30 alle 5 - Ricreazione in casa - Riposo - Scuola - Bagno. Ore 5. - Desinare - Minestra di riso o pasta - Pane a volontà - Vino - Piatto carne guarnito - Frutta. Oro 6. - Passeggiata. Ore 8. - Ritorno - Canto - Ballo all'aperto, Ore 9. - Riposo. Allegato e) Totale incassi . . . L. 700 » spese . » 882 Disavanzo lo. anno' . . L. 182 Anno secondo - 1889 - (Germignaga) Allegato d) 1. Anselmi Camillo di Anselmo - Ingegnere (Cremona). 2. Arazzi Attilio di Carlo - Impiegato (corso Romana, 92). 3. Bassi Alberto di Stefano - Fittabile (Melegnano). 4. Bellorini Pietro di Giovanni - Mediatore seta (via S. Giovanni sul muro, 3). 5. Bertelli Italo di Angelo - Falegname (via Ripamonti, 9). 6. Bonomi Gaetano di Luigi - Chincagliere (via S. Primo). 7. Brambilla Giosuè di Giovanni - Negoziante (piazza S. Nazz aro). 8. Brindesi Giuseppe di Domenico - Usciere (via Vigentina, 6). 9. Cavallazzi Antonio di Achille - Tabaccaio (via Marino). 10. Dabbene Umberto di Federico - Salumiere (corso Roma na, 54). 11. Dell'Acqua Guido fu Angelo - (via S. Marta, 6). 12. Ferrari Giovanni di Angelo - Macellaio (via Mazzini). 13-14. Foster Giorgio e Thomas di Thomas - Direttore Lanificio (Cassano d'Adda).

(vedi anche originale) 14 15. Galli Bartolomeo - presso Rizzi fabbro ferraio (via Visconti). 16-17-18. Gemelli Carlotta, Giuseppe e Luigi di Carlo - Prestinaio (via. Ripamonti, 5).. i9. Gialnizio Giulio di Antonio - Calzolaio (via Visconti, 8). 20. Guglielmini Santo fu Giuseppe - Droghiere (via G. Ripamonti). 21-22-23. Maffioli Eugenio, Felice, Gaetano di Giuseppe - Vetraio (corso S. Gottardo, 5). 24. Manzoni Icilio di Oreste - Doratore (corso Venezia, 73). 25. Marelli Arturo di Giovanni - Gioielliere (via Armorari). 26. Mariani Guido di Daniele - Tabaccaio (corso Lodi, 2). 27. Martelli Emilio di Achille - Sostituto cassiere Banca Nazionale. 28-29. Mazzucchelli Angelo e Stefano di Giovanni - Direttore Setificio (via Vigen • tina, 32). 30. Menhert Edoardo di Paolo - Industriale (Viale P. Nuova, 31). 31. Penati Angelo di Vitale - Macellaio (via Verziere, 3). 32. Ponti Guido fu Carlo - (via Larga, 31). 33. Pozzi Guido di Martino - Calzolaio (corso Vittoria, 56). 34. Rebosio Rinaldo di Beniamino - Negoziante (viale Vigentina, 2). 35. Scalini Giacomo di Pietro - Tabaccaio (Galleria V. E.). 36. Stoppani Ines tu Pietro - (via Broletto, 18). Allegato e) Vedi allegato B colle modificazioni seguenti : Ore 11. - Bagno. Ore 11.45 - Desinare - Minestra - Carne guarnita - Vino - Pane a volontà - (Frutta due volte alla settimana). Ore 5 - Cena - Carne guernita - Vino - Pane a volontà. Allegato f) Totale entrate . . L. 2200 » uscite . . . » 1990 Avanzo netto 2°. anno . L. 210

173871 10 SET. 1958 (vedi elenco in originale) (vedi elenco in originale)